Ryanair ha accolto oggi (1 ottobre) la conferma da parte della Commissione Europea che gli accordi aeroportuali di Ryanair presso gli aeroporti di Bruxellese Charleroi, Francoforte Hahn, Alghero e Stoccolma Vasteras rispettano il Market Economy Investor Principle e non infrangono le regole dell’UE sugli aiuti di Stato.
Il verdetto su Charleroi conferma la decisione della Corte Europea del dicembre 2008 e porta a conclusione questo caso di lungo corso, che la Commissione Europea ha preso in considerazione per la prima volta nel 1999.
Le sentenze di oggi sono coerenti con la precedente conferma della Commissione UE che anche gli accordi aeroportuali di Ryanair presso gli aeroporti di Aarhus, Bratislava, Marsiglia, Niederrhein, Berlino Schönefeld e Tampere rispettano i regolamenti dell’UE sugli aiuti di Stato.
Ryanair ha rilevato la decisione della Commissione UE circa l’aeroporto di Zweibrücken, da cui Ryanair ha cessato le operazioni nel 2009 avendo trasportato solo 50.000 passeggeri.
Tutti gli accordi aeroportuali di Ryanair rispettano i regolamenti dell’UE circa gli aiuti di Stato e Ryanair ha perciò dato istruzione ai suoi avvocati di fare appello a questa decisione laddove essa presume diversamente.
Juliusz Komorek di Ryanair ha dichiarato: “Le sentenze di oggi confermano che gli accordi aeroportuali di Ryanair presso gli aeroporti di Charleroi, Hahn, Alghero e Vasteras rispettano il Market Economy Investor Principle e non implicano aiuti di Stato. Ciò fa seguito a sette precedenti decisioni positive sugli aeroporti di Aarhus, Bratislava, Charleroi (nel 2008), Marsiglia, Niederrhein, Berlino Schönefeld e Tampere.
Continuiamo ad impegnarci ad accrescere il traffico dagli attuali 87 milioni all’anno a oltre 150 milioni entro il 2024, in partnership con aeroporti sia pubblici sia privati in tutta Europa presso cui i nostri accordi commerciali sono accordi indipendenti - conclude il rappresentante di Ryanair - che rispettano il Market Economy Investor Principle dell’Unione Europa".
La felice conclusione del lungo braccio di ferro tra le compagnia low cost e la Commissione Europea assolve completamente anche l'aeroporto di Alghero da un lungo tormentone, dal 2000 al 2010, che aveva spesso creato situazioni difficili, alimentato polemiche, spesso strumentali e di parte.