La Sardegna dei poveri: quasi il 10% in più della media nazionale

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  Tra le regioni del Mezzogiorno la Sardegna registra una crescita più contenuta: un Pil che sale ma solo dello 0,2%% nel 2015 rispetto al -1,8% del 2014. Lo ha reso noto lo Svimez nelle anticipazioni del rapporto 2016, secondo il quale il prodotto interno lordo pro capite dell'Isola è di 19.995 euro, mentre la percentuale degli individui a rischio povertà raggiunge quota 27,1% rispetto al 18,5 della media italiana.

  Se si prendono in considerazione gli occupati, la Sardegna registra un saldo positivo di 17mila unità tra il 2014 e il 2015 (+3,1%), grazie al buon andamento delle nuove assunzioni in agricoltura (6.800, +19,7%) e nei servizi (21.500, +3,2%). In questo caso, però, c'è da segnalare un calo degli occupati nel commercio e strutture ricettive come alberghi e ristoranti, pari al 3% (-2.900 unità), mentre salgono del 9% quelli degli "altri servizi".

   Continua, intanto, l'emorragia di posti di lavoro nell'industria, -11.400 lavoratori pari al -11,2%, a causa di un calo più marcato nelle costruzioni (-15%) rispetto all'industria in senso stretto (-7,5%). Infine, il rapporto evidenzia ancora una volta il divario infrastrutturale dell'Isola su strade e ferrovie: fatto 100 l'Italia, la Sardegna ha un indice pari a zero su autostrade, linea ferrata elettrificata e alta velocità, ma l'indice sale a 71,9 per la presenza di stazioni.

                                                                                  Piero Silvetti