Le bugie sul consumo della carne: la Coldiretti in piazza in diffesa della bistecca

Bue Rosso Sardo
  Per la prima volta, grazie a Coldiretti, scendono i piazza le ragioni del 90 per cento degli italiani che consumano carne nonostante gli allarmismi infondati, le provocazioni e le campagne diffamatorie su un alimento determinante per la salute che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, alla quale apporta l’indispensabile contributo proteico. Contro il consumo della carne si dicono ogni giorno parole in libertà.

  Ormai anche i passanti si sentono autorizzati a sparare giudizi basati sull’umore del momento. Pure il rapporto dell’Oms dei mesi scorsi, in cui si metteva sotto accusa la carne rossa, è stata strumentalizzata e non declinata nei diversi territori. Quello studio, come è stato subito evidenziato dalla Coldiretti, licenziato con un voto a maggioranza, può in qualche modo avere attinenza per quei Paesi come gli Usa in cui si consumano 125 chili di carne a persona o degli australiani con 120 chili. Ma non per l’Italia e la Sardegna dove di carne ne consumiamo, il 60 per cento in meno, 78 chili a testa.

   E soprattutto la carne made in Italy è più sana, perché magra, non trattata con ormoni e ottenuta nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione “Doc” che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali tanto da garantire agli italiani una longevità da primato con 84,6 anni per le donne e i 79,8 anni per gli uomini. “Siamo la prima regione del Mediterraneo in cui si pratica l'allevamento degli animali al pascolo – spiega il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -.

  Ed è provato scientificamente che i prodotti derivanti da questi animali hanno effetti positivi sulla salute dell'uomo, perché sono ricchi di sostanze nutraceutiche che vengono trasferite completamente tramite i derivati del latte e la carne; la carne dell’agnello sardo Igp, alimentato con il latte di animali da pascolo, è consigliata dai pediatri per lo svezzamento dei bambini perché è in grado di fornire gli acidi grassi omega 3 essenziali per un ottimale sviluppo e crescita neonatale”. “La Sardegna è l’isola del benessere animale – continua il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba, riprendendo il tema presentato in Expo dall’associazione – dove l’uso degli antibiotici negli animali si può dire bandito o comunque limitato solo ed esclusivamente alla cura degli animali e sempre lontana dal consumo umano.

  La nostra carne non è solo buona ma fa bene alla salute. Inoltre i nostri allevamenti sono in simbiosi con l’ambiente e se chiudessero creerebbero un danno incalcolabile al territorio oltre che per l’economia, la cultura e l’identità”. Alla prima giornata nazionale della carne italiana promossa dalla Coldiretti per giovedì 5 maggio parteciperanno migliaia di allevatori e consumatori insieme a operatori dell’industria, del commercio, della ristorazione, del turismo e del mondo scientifico ma anche cuochi e gourmet. L’appuntamento principale si terrà a Torino.

  Con il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e l’intera giunta nazionale ci sarà il presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti insieme a rappresentanti delle Istituzioni, della filiera della carne, del mondo dell’enogastronomia, dell’ambientalismo e della medicina come il nutrizionista Pietro Migliaccio. Iniziative lo stesso giorno si svolgeranno lungo tutto lo Stivale. Una operazione verità sulla carne italiana ed i suoi primati qualitativi e di sostenibilità ambientale ma anche una occasione per aiutare con equilibrio e buonsenso a fare scelte di acquisto consapevoli e non cadere in pericolose mode estreme.

   Sarà presentato il Dossier “Braciole alla riscossa” sulla diversità della carne italiana e sul rischi della scomparsa degli allevamenti con gli effetti per l’economia, il lavoro e l’ambiente ma anche sul pesante impatto dell’allarmismo sui consumi e sull’atteggiamento degli italiani rispetto alla carne. Per aiutare a fare la spesa nasce la nuova figura del Tutor della carne che sarà operativo in tutte le regioni per aiutare a conoscerla, scegliere i pezzi più adatti in cucina, valorizzare le parti low cost e consigliare su dove fare acquisti di qualità direttamente dagli allevatori.