Campi nomadi: il Comune di Sassari ne studia l'integrazione

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  Un campo per due comunità, separate da una recinzione che mette in luce due modalità differenti di gestione di un'area, sorta circa 20 anni fa, per ospitare i nomadi. È quanto ha messo in evidenza il sopralluogo al campo sosta nomadi effettuato questa mattina dal sindaco di Sassari Nicola Sanna e dall'assessora ai Servizi sociali Grazia Manca.

   Il campo sorge a poca distanza da Piandanna e dal centro cittadino, con ingressi da viale Papa Giovanni Paolo II, la strada che conduce alla provinciale per Ittiri, e dalla strada vicinale San Lorenzo che lambisce la ferrovia che conduce ad Alghero. Il primo cittadino sassarese ha voluto effettuare una vista al campo per rendersi conto della situazione nella quale vivono, in tutto, quasi trenta nuclei familiari. Una prima zona, quella occupata dall'etnia bosniaca, circa 60 persone appartenenti a 10 famiglie, è stata più volte interessata da alcuni interventi di bonifica. L'altra zona, occupata da 20 famiglie di etnia serba per circa 100 persone tra adulti e bambini, particolarmente curata e ben gestita dagli stessi occupanti.

   «Si dovrà pensare a diverse ipotesi di lavoro – ha detto il primo cittadino – sulle quali abbiamo appena iniziato a ragionare e per le quali sarà necessario trovare risorse dedicate». Il Comune di Sassari, così come tutti comuni italiani, si trova davanti alla scadenza del 2016 quando, secondo la direttiva europea del 2000, non dovranno più esserci campi sosta per nomadi. Si tratta infatti di strutture che –secondo l'Unione europea – limitano i diritti di chi li abita, isolandoli dal resto del mondo. Per questo motivo nei fondi strutturali, fondo europeo per lo sviluppo regionale e fondo sociale europeo, sono state previste risorse espressamente dedicate al superamento delle attuali condizioni di vista dei nomadi, così da garantire loro il diritto all'istruzione, a una vita civile e al superamento della loro condizione di apolidi.

   «Il nostro obiettivo – ha aggiunto l'assessora Grazia Manca – è quello di sfruttare appieno queste risorse, consentendo alle nuove generazioni l'inserimento all'interno della società e condizioni di vita migliori». La questione integrazione è quindi tra le priorità dell'amministrazione comunale che punta al completamento della commissione comunale prevista dal Regolamento area sosta nomadi. Non appena sarà nominato il rappresentante del consiglio comunale, saranno riuniti i vari rappresentanti delle etnie così da avviare un dialogo e ragionare su un progetto condiviso. Al sopralluogo, il primo cittadino e l'assessora sono stati accompagnati dal dirigente del Settore Servizi sociali,Mario Mura, e dal funzionario del servizio territoriale Salvatore Pasca.