Campus universitario a Sassari: intervento del professor Guido Clemente

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  Dal professor Guido Clemente, procuratore degli eredi Satta Branca e Segni, riceviamo di di seguito pubblichiamo. "La questione del Campus universitario verte su alcune questioni, sulle quali non sempre vi è stata un’informazione esauriente e fondata sui fatti e i documenti.

   Per questo, in quanto rappresentante del gruppo di proprietari (18 persone) che hanno formulato l’offerta risultata prima nella graduatoria provvisoria pubblicata dall’Ersu in data 19 novembre 2104, ritengo opportuno formulare alcune precisazioni. Innanzitutto la questione urbanistica: il PUC appena approvato contiene, all’Allegato E art. 8, nel settore “Programmazione edilizia universitaria”, una sola indicazione per la (possibile) localizzazione del “campus diffuso urbano”, e precisamente “le zone G.1.2.1 negli ambiti urbani di Piandanna”.

  Si tratta esattamente del terreno da noi offerto. Si indica altresì l’accordo di programma tra gli Enti interessati (Comune, Regione, Università, Enti finanziatori) quale strumento di attuazione del programma. Intendiamoci: il Consiglio Comunale ha il potere di modificare questa indicazione. Ma il fatto incontrovertibile che la nostra offerta corrisponda all’unica indicazione contenuta sinora in un documento ufficiale del Comune, da un lato chiude ogni discorso su presunte disattenzioni verso l’amministrazione, dall’altro dimostra che essa rientra comunque, anche dal punto di vista urbanistico, tra le opzioni più logiche.

  Secondo: le presunte “criticità” che sarebbero state segnalate dall’ERSU senza esauriente risposta degli offerenti. Tale risposta non solo vi è stata, ma è stata pienamente accolta, tanto è vero che nell’atto conclusivo della lunga procedura con cui la Commissione Tecnica ha formulato la graduatoria delle offerte ( Determina della Direttrice Generale del marzo 2015) si afferma “di approvare gli atti della Commissione Tecnica di valutazione sul punto di regolarità formale”. Si tratta di un documento ufficiale di cui ciascuno può prendere visione dal sito dell’ERSU. Il prezzo. E’ stato determinato sulla base della cubatura prevista dal bando, 70.000 mc. circa, e quindi dentro i parametri di mercato.

  La sua congruità è, in primo luogo, soggetta alla valutazione dell’UTE, aggiungo che, secondo la prassi corrente; dopo tale valutazione l’ERSU ha piena facoltà di avanzare controproposte. Da ultimo il tema dei fondi europei. Le caratteristiche del finanziamento in questione (20 milioni di fondi europei, 20 a carico della Regione), con i vincoli che esso pone (tipo di costruzioni, aree, impianti sportivi, etc.), sono state determinate dalla delibera CIPE del 2011, ribadite come strategiche dalla Regione nel maggio 2014, e riconfermate dalla delibera CIPE del settembre 2014. I ritardi burocratici hanno già determinato la perdita di 5 milioni del finanziamento europeo, che devono essere ripianati con fondi della Regione (e quindi dei sardi).

  Il termine finale per la revoca totale, per evitare la quale occorre il progetto definitivo, la gara d’appalto e la aggiudicazione definitiva, è il 31 dicembre 2015, con una possibile proroga eccezionale al 30 giugno 2016, con ulteriore penalità del 1,5%. Ricordo che già nel settembre scorso in presenza di gravi ritardi il CIPE ha disposto la revoca di alcuni finanziamenti e la loro riassegnazione ad altre destinazioni quali l’emergenza ambientale e l’edilizia scolastica.

  Va ricordato un dato fondamentale: la scelta di una ubicazione diversa, caserma o altro, non è di competenza del comune, ma richiede la approvazione di un nuovo progetto da parte dei soggetti qualificati, CIPE, Regione e organismi europei, oltre naturalmente l’intero arco degli adempimenti necessari per arrivare al contratto definitivo. E’ realisticamente possibile entro i termini detti? E’ chiaro quale è il rischio che si corre? Lascio ovviamente ai tecnici e ai politici la risposta, augurandomi che la discussione avvenga d’ora in poi non sulla base di critiche e di sospetti, ma in relazione ai dati di fatto e ai problemi reali".

                                      Prof. Guido Clemente Procuratore degli Eredi Satta-Branca e Segni