Un successo le Giornate Fai di Primavera

Carcere di Buoncammino a Cagliari, Sardegna
  La XXIII Edizione delle Giornate FAI di Primavera quest’anno ha superato ogni più rosea aspettativa. Circa 650.000 persone in Italia hanno scoperto i 780 luoghi aperti al pubblico ed agli iscritti FAI. Una pacifica occupazione che pioggia e vento non hanno fermato.

  Il luogo più visitato? L'ex Carcere di Buoncammino a Cagliari con quasi 30.000 persone. La Sardegna, col Carcere “La Rotunda” a Tempio Pausania, l’Ospedale San Francesco a Nuoro, la Chiesa e il Convento di Santa Maria di Betlem a Sassari, l'ex Deposito militare di Listincheddu a Ozieri, i Palazzi Giudice Depperu e Tamponi a Luras, ha sommato circa 40.000 visitatori. Una percentuale alta vista la popolazione dell’isola e il ridotto numero di luoghi aperti. Una grande festa della cultura, il più grande evento di piazza dedicato ai Beni culturali nel nostro Paese, non sarebbe stata possibile senza la passione e l'impegno di oltre 7 mila volontari e 25mila Apprendisti Ciceroni®.

  In Sardegna complessivamente un migliaio per due giorni hanno presidiato e aperto 6 luoghi in 6 Comuni. Quanto è successo a Cagliari darà vita ad un docufilm con interviste, video, immagini delle Giornate e del loro back stage grazie a Videolina e al CELCAM dell’Università di Cagliari, affinché il grande evento diventi patrimonio collettivo. In attesa che il FAI Sardegna a breve replichi l’apertura al pubblico dell’ex Carcere di Buoncammino in accordo con le istituzioni penitenziarie, il Grazie va a quanti hanno reso possibile questo miracolo.

  Innanzitutto ai sardi che pazientemente, sotto la pioggia in qualche caso, hanno atteso in fila il proprio turno di visita, ai volontari FAI e agli studenti e studentesse delle Autonomie Scolastiche. Un grazie speciale al media partner regionale, Gruppo Editoriale L’Unione Sarda, che attraverso le testate de L’Unione Sarda e Videolina ha accompagnato le XXIII Giornate FAI di Primavera in Sardegna. Grazie al Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Provveditorato Regionale della Sardegna; alla Regione Autonoma della Sardegna; all’Ente Foreste; alla Protezione Civile; alle Amministrazioni di Nuoro, Sassari, Cagliari, Tempio Pausania, Ozieri, Luras. Grazie al Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino Romano e al CELCAM (Centro per l’Educazione ai Linguaggi del Cinema, degli Audiovisivi e della Multimedialità) dell’Università degli Studi di Cagliari.