"Sergio Caroli, figlio dello storico direttore delle miniere di
Ingurtosu, ufficiale paracadutista, acquistò negli anni ’90 il vecchio
deposito minerario poi divenuto colonia marina per i figli del
personale della miniera sull’immensa spiaggia di Piscinas (Arbus, SU),
dove veniva caricato il minerale alla volta di Carloforte, lo restaurò
con estrema cura e gli diede nuova vita rendendolo un albergo da poche
camere e grande fascino".
Comincia consì una nota del Gruppo di Intervento Giuridico a firma di
Stefano Deliperi che prosegue. "Oggi il suo appassionato realizzatore
vive in terra d’Africa e nuovi proprietari milanesi vogliono
trasformare quel piccolo gioiello turistico in qualcos’altro, sempre
più simile a uno dei tanti alberghi del lusso sparsi nel mondo.
Un centro benessere, una piscina, la ristrutturazione del piccolo
edificio, nuove cucine, nuovi locali complementari, servizi..questo
vuol fare la società proprietaria Le Dune Services s.r.l., grazie a
euro 6.733846,00 del Fondo di Coesione + euro 2.244.616,00 di fondi
privati, nell’ambito del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020
.
Ma la cosa non finisce qui.
I progetti, uniti in un unico programma di interventi immobiliari, sono due.
C’è anche una nuova struttura alberghiera in loc. Monte Turnu, in
Comune di Castiadas (SU) da parte della Domus Sardinia s.r.l.
consistente “nella realizzazione di una struttura alberghiera di alta
gamma, con una volumetria di 10.000 mc, di cui 8.340 mc a destinazione
ricettiva e 1.660 mc a servizi pubblici. L'area di proprietà è di
71.445 mq, di cui 59.288 mq in zona urbanistica turistica F2 e i
restanti 12.157 mq, in prossimità della costa, in zona H”, per un
importo complessivo pari a euro 14.647.790,00, dei quali euro
11.657.250,00 di fondi pubblici.
Ed è la Giunta regionale sarda che spiega il filo della storia
immobiliare: “Il programma si articola in due distinti progetti di
investimento, per un importo complessivo di € 23.885.270, di cui €
20.635.711,54 ammissibili ad agevolazioni ai sensi dell'art. 43 del
D.L. n. 112/2008 e dell'art. 9 del Decreto M.I.S.E. 9.12.2014. Il
programma è stato oggetto di un'unica domanda, che ha ottenuto il
preliminare parere positivo della Direzione generale dell'Assessorato
regionale del Turismo, Artigianato e Commercio (prot. 2701 del
20.3.2017), e per esso è stato stipulato un Contratto di sviluppo in
data 14.12.2017 con l'Agenzia Invitalia S.p.A.. Essendo la proposta
unitaria, la mancata realizzazione di uno dei due comporta la
decadenza dell'altro e risulta oramai prossima la scadenza dei termini
concessi per la realizzazione degli interventi” (31 dicembre 2020,
n.d.r.).
E in piena emergenza sanitaria e ambientale determinata dalla tragica
pandemia di coronavirus COVID 19, la Giunta Solinas, con la
deliberazione n. 17/21 dell’1 aprile 2020 (e non è un pesce
d’aprile…), spinge avanti il programma immobiliare assegnando la
dichiarazione di preminente interesse generale e di rilevanza
regionale (art. 20 bis, comma 2°, della legge regionale n. 45/1989 e
s.m.i.) in favore della variante urbanistica in loc. Monte Turnu,
procedura avviata dal Comune di Castiadas con la deliberazione
Consiglio comunale n. 27 del 31 maggio 2019.
Infatti, il vigente strumento urbanistico di Castiadas – non adeguato
al P.P.R. e al P.A.I. – individua il sito come in parte zona “F -
turistica” e in parte zona “H- tutela”.
L’Amministrazione regionale Solinas, evidentemente, vuol compensare la
palese inadeguatezza nell’affrontare la presente emergenza sanitaria e
ambientale (come la precedente e non risolta definitivamente emergenza
trasporti) con cemento, cazzuole e mattoni. Altro non conosce e dà la
misura delle mani in cui siano finiti la Sardegna e i sardi.
Senza dimenticare che l’avvio di tale inopinata procedura di
finanziamento con cospicui soldi pubblici sia avvenuto (2017) grazie
alla precedente Giunta Pigliaru.
Con il forte sostegno di più di ventimila persone che hanno già
sottoscritto la petizione popolare per la salvaguardia delle coste
sarde, l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
ha inoltrato (6 aprile 2020) una specifica istanza di accesso civico,
informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti per
fermare questi ennesimi scempi ai danni dei litorali isolani, da
compiersi, per giunta, con il determinante sostegno di milioni di euro
di fondi pubblici che viceversa dovrebbero esser destinati al sostegno
di quelle tante piccole imprese che costituiscono il tessuto del
turismo sardo improntato a criteri di sostenibilità ambientale.
Sono stati coinvolti i Ministeri dell’Ambiente (Direzioni generali
Patrimonio ambientale e Sviluppo sostenibile) e per i Beni e Attività
Culturali (Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio), la
Regione autonoma della Sardegna (Presidenza, Direzione generale
Pianificazione territoriale e vigilanza, Servizio Valutazioni
Ambientali, Servizio Tutela Paesaggio per la Sardegna meridionale), la
Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti, Paesaggio di Cagliari, i
Comuni di Arbus e Castiadas, la Capitaneria di Porto di Cagliari, il
Corpo forestale e di vigilanza ambientale.
Spiaggia e dune di Piscinas fan parte del più esteso compendio dunale
del Mediterraneo, ricco di fauna e di vegetazione, tutelato con
vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e
vincolo di conservazione integrale (art. 10 bis della legge regionale
della legge regionale n. 45/1989 e s.m.i.), in gran parte appartenente
al demanio marittimo (artt. 822 cod. civ. e 28 cod. nav.). Rientra,
inoltre, nel sito di importanza comunitaria “Monte Arcuentu e Rio
Piscinas” (direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat
naturali e semi-naturali, la fauna la flora), mentre gli edifici
dell’ex deposito minerario ed ex colonia marina, oggi Hotel Le Dune,
sono tutelati con vincolo culturale (decreto legislativo n. 42/2004 e
s.m.i.).
La costa di Monte Turnu è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto
legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e vincolo di conservazione integrale
nella fascia dei 300 metri dalla battigia marina (art. 10 bis della
legge regionale della legge regionale n. 45/1989 e s.m.i.).
In ambedue i casi, il piano paesaggistico regionale (P.P.R., 1°
stralcio costiero) prevede la zona di conservazione integrale nella
fascia dei 300 metri dalla battigia marina, estesa nel caso di
Piscinas a tutto l’ambio ambito dunale. In fascia costiera non sono
consentite trasformazioni edilizie del territorio (artt. 19-20 delle
N.T.A. del P.P.R.).
In ogni caso, la realizzazione di interventi in aree S.I.C. o di
complessi turistici oltre determinate soglie dimensionali sono
assoggettate a preventivi e vincolanti procedimenti di valutazione di
incidenza ambientale o di valutazione di impatto ambientale.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha
chiesto che venga dichiarata l’improcedibilità del programma di
interventi immobiliari per insanabile contrasto con la normativa di
salvaguardia costiera e, comunque, il diniego delle necessarie
autorizzazioni ambientali.
Si ricorda che sono ormai più di 20 mila le sottoscrizioni della
petizione popolare per la salvaguardia delle coste sarde rivolta al
Ministro per i beni e attività culturali e turismo, al Presidente
della Regione autonoma della Sardegna e al Presidente del Consiglio
regionale sardo con la richiesta di mantenimento dei vincoli di
inedificabilità nella fascia dei 300 metri dalla battigia marina,
stabiliti dalle normative vigenti e dalla disciplina del piano
paesaggistico regionale (P.P.R.).
Abbiamo difeso, - conclude il Gruppo di Intervento Giuridico -
difendiamo e difenderemo la nostra Terra, millimetro per millimetro.
Ne stiano certi."