La Scala di Seta al Comunale di Sassari: un successo

Teatro Comunale, Sassari, Sardegna
  Applausi per tutti. Il pubblico del Teatro Comunale di Sassari ha accolto così La scala di seta di Gioachino Rossini, andata in scena in prima rappresentazione ieri, venerdì 21 novembre. L'Ente Concerti “Marialisa de Carolis” ha quindi vinto la sua scommessa, proponendo con successo – al posto della prevista Salome di Strauss, sacrificata per motivi di bilancio – una delle opere giovanili del compositore pesarese nell'allestimento del Teatro La Fenice di Venezia.

   L'ambientazione rinnovata, volutamente carica di elementi in scena, ha colpito gli spettatori che hanno apprezzato lo stile art-deco tipico dei locali statunitensi degli anni Trenta, fusi con garbo e ironia al frizzante vortice musicale rossiniano. Tutti i protagonisti, molti dei quali al debutto nel ruolo, hanno ricevuto l'apprezzamento dei sassaresi: dal serioso Dormont di Manuel Pierattelli al brillante Dorvil di Enrico Iviglia, dal buffo e impacciato Germano interpretato da Davide Fersini a Gianluca Margheri, il playboy Blansac, fino alla diva Giulia di Carolina Lippo e alla curiosa Lucilla della cagliaritana Francesca Pierpaoli.

   Applausi convinti anche per la regia, firmata da Bepi Morassi e seguita a Sassari da Laura Pigozzo, e per il maestro Francesco Pasqualetti, che ha diretto con attenzione l'orchestra dell'Ente Concerti, decisamente all'altezza in un'opera frenetica e particolarmente complessa, seppure di breve durata, sin dalla scintillante ouverture. La farsa giovanile di Rossini, una delle cinque che l'autore compose per il teatro San Moisè di Venezia tra il 1810 e il 1813, ha dimostrato di saper reggere l'impatto coi suoi due secoli di vita grazie alle trovate sceniche messe a punto dagli allievi dell'Accademia delle belle arti di Venezia, che hanno saputo trovare la chiave giusta per ravvivare il libretto di Giuseppe Foppa datato 1812.

   L'ambiente sulla scena viene diviso in due parti da un imponente ascensore che via via offre al pubblico i personaggi, mentre la scala che dà il nome all'opera si intravede soltanto dietro le vetrate della stanza di Giulia. Il curioso finale “cinematografico” e l'immortale musica di Rossini hanno fatto il resto, consegnando al pubblico di Sassari – oltre 850 spettatori – una prima brillante e convincente. Ed è stata una “prima” in senso assoluto, dato che nella lunga storia musicale sassarese La scala di seta non era mai stata rappresentata. L'opera sarà replicata domenica pomeriggio alle 16,30.