Grande, grandissima Faradda: il cuore di Sassari batte sempre forte per la sua straordinaria festa di popolo

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Prima la processione per sciogliere il voto della città liberata dalla peste , poi dopo la benedizione dei Candelieri la discesa, avanti i Macellai, quindi i Fabbri, Piccapietre, Viandanti, Contadini, Falegnami, Ortolani, Calzolai, Sarti, Muratori e a chiudere il corteo i Massai. La voce e l'augurio per tutti è uno solo: a Zent'anni". I fischi al sindaco fanno parte del colore di una festa religiosa ma nella quale emerge dirompente il carattere sanguigno, tipico spirito della sassareseria, ironica, irriverente. Poi, dopo la mezzanotte, a Santa Maria di Betlem, il saluto dei Candelieri alla Madonna, momenti di straordinaria emozione come ha bene raccontato Nadia Cossu nel suo servizio sulla Nuova Sardegna.

  Un pezzo scritto con il cuore e con la grande capacità di "leggere" i sentimenti del popolo di una straordinaria città in occasione della sua grande festa. Il tradizionale appuntamento per la consegna dei Candelieri,, d'oro, d'argento e speciale si è svolto in precedenza alla Faradda. Il candeliere d'oro è andato a Giuseppe Pala, che vive a Marsiglia dal 1967, quello d'argento a Salvatore Manca, che risiede ad Avezzano dal 1954, quello di bronzo a Giovanni Pinducciu, che vive a Sassari dal 1942. Il premio speciale è andato invece all'attrice cagliaritana Caterina Murino e la targa alla memoria al poeta Salvino Pischedda.