Il Brut di Aragosta debutta a Vinitaly - Soddisfazione a Santa Maria La Palma per l'ultimo nato della Cantina

-
  Con alle spalle una etichetta così prestigiosa il Brut di Aragosta della Cantina di Santa Maria La Palma non poteva che avere successo in un contesto internazionale come quello del Vinitaly di Verona che chiude oggi i battenti. Le bollicine hanno portato quindi bene all'ultimo nato tra i vigneti della Nurra algherese che secondo la dirigenza della Cantina rappresenta non solo un prodotto di qualità con interessanti prospettive sul piano della commercializzazione , ma anche un riconoscimento a quelli che possono essere considerati i fondatori della Coop di Santa Maria. I vecchi soci che da oltre 50 anni rappresentano lo zoccolo duro della produzione.

   Il brut di Aragosta nasce proprio dai vitigni più vecchi, quasi a rappresentare una sorta di brindisi con quella generazione che tanto ha dato per il consolidamento della azienda vitivinicola. Trecento soci conferitori che riescono a consegnare alla trasformazione uve di grande qualità. In quanto alle sue origini decisamente nobili va ricordato che proprio l'Aragosta è il prodotto di punta dei vigneti algheresi con le sue 4 milioni e mezzo di bottiglie vendute all'anno in tutto il mondo. L'etichetta con il gustoso crostaceo, altro simbolo di qualità ed eccellenza della Riviera del Corallo, viene prodotta da oltre mezzo secolo e la sua affermazione sui mercati del vino ha registrato un costante crescendo a conferma del gradimento del consumatore.