I grandi dell'imprenditoria in Sardegna: la F.lli Pinna di Thiesi

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  Il libro Fratelli Pinna – una storia di successi, lunedì 27 febbraio 2017, alle ore 17, sarà presentato ad autorità, stampa e pubblico nella sala della Camera di Commercio di Nuoro in via Papandrea 8. A presentare l'opera, Paolo Savona assieme all'autore, Paolo Fadda, e all'editore Carlo Delfino. Saluti affidati al presidente della Camera di Commercio di Nuoro Agostino Cicalò e al presidente dell'Associazione Industriali Provincia di Nuoro Roberto Bornioli.

   Una storia raccontata sapientemente nelle 240 pagine dell'opera edita nel 2016 e scritta dal dottor Fadda, impreziosita da un'appendice ricca di immagini, dati e documenti del passato e del presente, resa interessante e unica perché fotografia della Sardegna agropastorale e della sua evoluzione, dello sviluppo dell'industria casearia sarda e del mercato. Leader di settore nell'industria casearia isolana, azienda che negli anni si è affermata oltre Tirreno e oltre oceano, la fratelli Pinna è significativo paradigma del fare impresa, del vivere il territorio, dell'adattarsi della tradizione allo scorrere del tempo trasformando il passato in un futuro tecnologico e all'avanguardia, senza dimenticare l'origine di tutto: il pascolo, le greggi, la figura del pastore, la Sardegna.

   Paolo Fadda, nato a Cagliari dove vive e lavora, è da diversi anni uno dei più attenti e acuti osservatori e raccontatori delle realtà socio-economiche della Sardegna. Ha pubblicato diversi saggi sulle vicende legate all’industrializzazione dell’Isola, aprendo alla conoscenza aspetti e personaggi rimasti per lungo tempo colpevolmente ignorati dalla storia sarda o rimossi dalla memoria di gran parte dei loro corregionali. Per questo nasce la collana “I grandi dell’imprenditoria in Sardegna”. «Senza le imprese non c'e' sviluppo, non c'e' lavoro: questo uno degli aspetti che con Carlo Delfino mi ha portato a immaginare questa collana, e questo libro – spiega Fadda -. Ho scritto di cambiamenti radicali e uomini del passato. Poi è arrivata la curiosità per un'impresa nata nel passato, rimasta nel presente ma con lo sguardo attento al futuro. Non un'autocelebrazione, piuttosto un insegnamento: i sardi devono valorizzare le risorse, le intelligenze e capacità locali».