La Sardegna al Salone Internazionale di Archeologia a Firenze - Ci sarà anche il Museo della Città di Alghero

-
  Rappresentare la Sardegna su uno scenario internazionale è una bella sfida, farlo con un obiettivo ambizioso è ancora più impegnativo. Sì, perché quest’anno la partecipazione alla III edizione di tourismA, Salone Internazionale dell’Archeologia, si carica di una valenza molto importante: gettare le basi per costituire una rete museale europea dei centri caratterizzati dalla presenza di statue-stele. Si tratta di un’operazione delicata, ancora in fase embrionale, che vede la Sardegna in primo piano grazie all’impulso dell’editore Carlo Delfino che a gennaio, a Pontremoli, con il direttore del locale museo, Angelo Ghiretti, con Giorgio Murru, direttore del museo di Laconi e i direttori dei musei di Trento, Aosta, Laconi, Pontremoli e La Spezia, ha compiuto un primo passo suggellando il gemellaggio tra il centro della Lunigiana e quello sardo accomunati dalla presenza di statue-stele nel loro territorio.

  L’intento è mettere insieme realtà museali come Trento e Aosta, Laconi e Pontremoli, La Spezia, Bolzano e Villa del Garda, con l’obiettivo di lavorare in rete per promuovere, in Europa e nel mondo, testimonianze archeologiche del tutto singolari. Una scommessa da giocare, che garantirebbe alla Sardegna l’inserimento in un circuito museale internazionale accanto a Spagna, Francia, Svizzera e Romania. Le statue-stele, databili al III millennio avanti Cristo, rientrano tra i monumenti di tipo megalitico e sono considerate, dagli archeologi, i primi esempi di sculture antropomorfe. Presenti in Sardegna, a Laconi (centro più importante), a Villa Sant’Antonio, Allai, Samugheo, Isili, Nurallao e Perfugas, rappresentano figure di arcane divinità maschili e femminili, forse antenati, capi, eroi e guerrieri o altri personaggi mitici di rango.

  La missione sarda in terra toscana non si esaurisce qui: Carlo Delfino, da 35 anni impegnato nella promozione del patrimonio archeologico dell’Isola, dopo una significativa esperienza di oltre 11 anni alla Borsa del turismo archeologico di Paestum, per il terzo anno consecutivo porterà a Firenze una significativa fetta di Sardegna e un fitto programma di attività affidato ai rappresentanti di quattro territori ricchi di testimonianze archeologiche e storico-artistiche. Al Salone, l’Isola troverà spazio in un padiglione di 120 metri quadrati, in posizione strategica, con sei postazioni e un maxischermo, installazioni artistiche, video, manifesti di grandi dimensioni, roll up, depliant, brochure, libri e tanto altro. A fare da testimonial ci saranno innanzitutto i rappresentanti del Consorzio turistico Sa Perda ‘e Iddocca, di Laconi, sede del Museo della statuaria preistorica sarda, dove sono esposte le statue-stele.

  Il direttore Giorgio Murru, infatti, spiegherà a Firenze, il 19 febbraio, alle 11, il senso e l’importanza di creare e promuovere una rete museale del Mediterraneo imperniata sul fenomeno delle statue-stele. Il personale della Fondazione Meta, di Alghero, promuoverà, invece, i siti più noti del territorio algherese, dal nuraghe Palmavera alle necropoli di Anghelu Ruju e Santu Pedru, alle suggestive grotte Verde e di Nettuno, ma la parte del leone la farà il nuovo Museo della Città. La struttura, aperta a dicembre, espone reperti archeologici che coprono un ampio arco temporale, dal Prenuragico al Medioevo (scavi del cimitero di San Michele), passando per il Romano. Gli operatori della Società Irei porteranno l’Ogliastra: con sede a Villagrande Strisaili, la società ogliastrina gestisce siti importanti quali il santuario nuragico di S’Arcu ‘e is forros (Villagrande Strisaili), nonché i suggestivi e ben conservati nuraghi Scerì (Ilbono) e Ortali ‘e su monti (Tortolì).

  Non è tutto, Irei, infatti, allestirà anche un laboratorio della panificazione in epoca preistorica e gli studenti, sempre numerosi al Salone fiorentino, potranno sperimentare la macinazione del grano secondo le tecniche usate durante la preistoria sarda. Ricco anche il contributo del Comune di Perfugas, con il Museo archeologico e paleobotanico, il fascino misterioso dei pozzi sacri “Predio Canopoli” (Perfugas) e Irru (Nulvi), nonché la fonte sacra di Niedda (Perfugas). Quello di Perfugas, sede di un centro operativo della Soprintendenza, è territorio ricco di testimonianze, dal Paleolitico al Medioevo: dai fossili della foresta pietrificata ai reperti archeologici tra i quali spicca la singolare “dea con bambino”, la statua-menhir e domus de janas. Non meno variegato l’apporto del Comune di Irgoli con lo straordinario santuario di Janna ‘e Pruna e di Su Notante e l’Antiquarium comunale che espone reperti archeologici del territorio.

  Il santuario si potrà visitare a Firenze grazie a un tour virtuale, realizzato dall’archeologa Laura Lai, che sarà proiettato all’interno del padiglione Sardegna su uno schermo di grandi dimensioni in cui scorreranno, a flusso continuo, video e immagini del patrimonio archeologico isolano. Il modello 3D del sito di Irgoli è navigabile anche online sulla piattaforma Sketchfab.com. Lo scultore Carmine Piras, che da anni studia le tecniche di esecuzione della statuaria sarda, esporrà a Firenze alcune riproduzioni in scala dei menhir di Laconi: riproduzioni fedeli, di un metro e quaranta e due metri, realizzate in materiale sintetico. Piras esporrà anche le ricostruzioni di alcuni menhir di Perfugas e della “dea con bambino” esposta nel museo di quel centro. Ancora, spade nuragiche, modelli di bronzetti e qualche statuina fittile. Non mancheranno certo le copie dei ben noti giganti di Monte ‘e Prama (un guerriero e un pugilatore) quasi un marchio della cultura sarda nel mondo.

   A Firenze ci sarà anche Gianni Alvito, della società Teravista, specialista in video immagini 3D e nelle realizzazione di servizi fotografici dall’alto con l’uso di droni. Sabato 18 febbraio, è prevista la visita del ministro Dario Franceschini che certamente vorrà soffermarsi nel padiglione Sardegna per ammirare le testimonianze storiche dell’Isola. Ultimo, non per importanza, l’atteso intervento di Piero Pruneti, il direttore della rivista Archeologia Viva, tra i fondatori del Salone fiorentino, presenterà un documento importante legato alla costituenda rete museale delle statue-stele. Per la gioia dei fan ci sarà anche Alberto Angela, il popolare divulgatore scientifico che farà senz’altro il tutto esaurito. Cosa sia tourismA e cosa significhi esserci, lo dicono i numeri: l’anno scorso il Salone Internazionale dell’Archeologia – ritenuto il più importante evento europeo per la promozione culturale e turistica – ha fatto registrare oltre 10 mila visitatori che hanno affollato 70 stand e animato 28 convegni con circa 240 relatori da tutto il mondo.