Dalla Provincia di Sassari un segno di civiltà: nelle campagne non c'è caporalato

Battista Cualbu
  L’universo agricolo della provincia di Sassari non è affetto dal fenomeno del caporalato. A sostenerlo è la Direzione Territoriale del Lavoro di Sassari che durante il seminario organizzato dalla Coldiretti Sardegna “Vino e Olio, le eccellenze sarde”, ha offerto una panoramica precisa e dettagliata sui rapporti di lavoro subordinato nell’agricoltura del nord Sardegna.

   «L’assenza di ogni forma di caporalato nella provincia di Sassari non può che renderci orgogliosi – dichiara il direttore della Coldiretti Sassari e Gallura, Ermanno Mazzetti. I dati esposti dalla Direzione Territoriale del Lavoro dimostrano come il lavoro svolto negli ultimi anni, basato sull’informazione e sulla prevenzione, stia dando i frutti sperati». Anche in Gallura il fenomeno del caporalato è praticamente assente. Nel 2015 è stato registrato un solo caso ai danni di alcuni braccianti rumeni sbarcati nell’isola per la vendemmia.

   Il fatto è stato subito denunciato alle autorità competenti e tutt’ora è al vaglio della magistratura. «Il nord Sardegna può vantare una classe di imprenditori agricoli tra le più virtuose d’Italia. Oltre all’assenza del caporalato – afferma Battista Cualbu, presidente della Coldiretti Sardegna – anche il numero delle sanzioni legate al rispetto della normativa sulla sicurezza sul lavoro è in calo».