Alghero: venerdì in consiglio - C'è il rendiconto e forse anche la resa dei conti

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  Venerdì 18 alle alle 18,30 si riunirà il consiglio comunale con all'ordine del giorno l'approvazione del bilancio consuntivo. Un adempimento tecnico che in una vera maggioranza sarebbe del tutto normale ma che nel caso della amministrazione guidata da Mario Bruno si presenta piuttosto problematico. Almeno per quanto riguarda i “ numeri “ presenti nella assemblera civica. Dopo l'uscita dell'Udc il sindaco si presenta in aula con un potenziale di 10 consiglieri, il gruppo dei Democratici per Alghero con Vittorio Curedda, Francesca Carta e Giuseppe Fadda, il suo fedelissimi Matteo Tedde, Pietro Sartore, Mario Nonne e Giusy Piccone, il nuovo raggruppamento del Partito dei Sardi, Elisabetta Boglioli e Marina Millanta, e il consigliere della sinistra Gianpietro Moro.

  In tutto 10 consiglieri ai quali aggiungendo il voto dello stesso sindaco si raggiunge quota 11, non sufficiente a rappresentare la maggioranza. L'altra consdigliere che fa parte della coalizione, Linda Oggiano, che vive a Roma, per motivi personali non sarebbe presente. Va anche detto che per approvare il conto consuntivo il termine ultimo sarebbe il 12 di settembre come da provvedimentpo regionale notificato con diffida al Comune di Alghero e agli altri enti locali che si trovano nella stessa condizione. E non sono pochi. A che scopo quindi questa riunione post ferragostana visto che si tratta di un appuntamento i cui esiti appaiono al momento scontati. Tra i tanti venticelli politici che circolano nella calura di questo agosto bollente ci sarebbero alcune inizative di pronto soccorso che potrebbero giungere da qualche parte.

  E' vero che la politica algherese è stata sempre laboratorio, il primo compromesso storico nasce da queste parti, ma i “sussurri “ attualmente in circolazione appaiono inconsistenti sul piano pratico. Difficili da praticare, con il rischio di provocare altre deflagrazioni al momento incontrollabili. Sempre a proposito del consiglio comunale di venerdì , non viene esclusa l'ipotesi che in aula il sindaco Mario Bruno annunci le sue dimissioni, incassando ulteriori 20 giorni , previsti dalla legge, per perfezionare ulteriori accordi, trattative e tutto ciò che la politica di questi tempi consente. Un percorso decisamente laborioso che, comunque vada a finire , rappresenta in ogni caso il fallimento di una esperienza che annunciata come la madre del cambiamento ha finito con l'esprimere quanto di peggio racconta la tormentata storia della città.