Mozione in consiglio regionale per l'amnistia ai prigionieri politici della Corsica

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  Dopo la Catalogna e i Paesi Baschi anche la Sardegna potrebbe dare il suo contributo istituzionale per favorire il processo di pacificazione della Corsica. In Consiglio regionale, su iniziativa dei consiglieri Paolo Zedda e Emilio Usula (Rossomori), Antonio Gaia (Upc) e Christian Solinas (Psd’Az) è stata depositata una mozione che impegna la Giunta regionale a sostenere le iniziative del popolo corso per la concessione dell’amnistia ai prigionieri politici e indagati per fatti precedenti al 25 giugno 2014, data della rinuncia ufficiale alla lotta armata da parte del Fronte di liberazione della Corsica (FLNC).

  Il documento chiede inoltre alla Giunta di promuovere l’iniziativa in ambito comunitario attraverso contatti diretti e richieste ufficiali al Governo francese. «La Sardegna ha il dovere di stare vicina al popolo corso – ha detto il primo firmatario della mozione Paolo Zedda – sabato prossimo parteciperemo alla grande manifestazione che si terrà ad Ajaccio a sostegno della richiesta di amnistia, provvedimento fondamentale per accelerare il processo di pacificazione». All’iniziativa, promossa da oltre 100 associazioni, parteciperanno anche i rappresentanti di Indipendentzia Repubrica de Sardigna. «In tutta Europa i provvedimenti di clemenza hanno contribuito a sanare i conflitti – ha sottolineato il portavoce di Irs Simone Maulu – l’amnistia chiuderebbe un ciclo di lotte, anche violente, durato oltre quarant’anni e ne aprirebbe uno nuovo.

  La mozione presentata in Consiglio si inquadra un un’ottica di solidarietà internazionale tra popoli». Giudizio condiviso dal presidente di Irs Gavino Sale: «Un atto di solidarietà si rende ancora più necessario dopo la firma dell’accordo di cooperazione tra Sardegna e Corsica – ha detto Sale – l’obiettivo è la creazione di una macroregione europea che faccia valere il principio di insularità ed esalti l’ autodeterminazione dei popoli. La Corsica, dopo i conflitti del passato, è oggi governata da una coalizione autonomista-indipendentista. Trecentomila corsi ci hanno dimostrato che la lotta paga, hanno dato una lezione di dignità alla Sardegna dove sono ancora troppi i questuanti, gli umiliati e offesi felici di avere le catene».

  Solidarietà e vicinanza a chi ha pagato con il carcere la difesa delle proprie idee ha espresso anche il consigliere Antonio Gaia (Upc): «L’amnistia per i prigionieri politici sarebbe utile per dimenticare il passato e proiettarsi verso il futuro – ha sostenuto Gaia – il nostro obiettivo è rafforzare il rapporto con il popolo corso. Loro hanno mostrato grande forza, noi pur avendo un assetto autonomistico più, grazie alla potestà legislativa, non siamo riusciti a far valere le prerogative riconosciute dallo Statuto».