Sanità pubblica: FIS, Nursing e Fials denunciano il declino della sanità sassarese

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  Le organizzazioni sindacali FSI, Nursind e Fials e le altre sigle sindacali per tutto il 2015 sono state impegnate in numerose riunioni convocate dai vertici ASL e AOU che volevano convincerle a firmare il Protocollo d'Intesa per l'incorporazione rassicurando che la macchina organizzativa era efficiente e non ci sarebbero stati problemi né per i lavoratori né per gli utenti.

  I sindacati non hanno firmato alcun documento proposto dalle aziende e a tutt'oggi i segretari Mariangela Campus (F.S.I.), Fausta Pileri (NurSind) e Salvatore Dettori (Fials) possono ben affermare che ci hanno visto lungo e che si trattava di affermazioni menzognere e infondate poiché, a distanza di otto mesi dalla fusione delle due aziende, i dipendenti passati alla AOU sono umiliati, mortificati e realmente penalizzati insieme a numerosi cittadini che tentano di accedere alle strutture pubbliche per potersi curare. Alla stregua dei lavoratori ASL, anche quelli transitati in AOU lavorano ogni giorno con zelo e spirito di abnegazione dedicando la loro vita lavorativa a reparti e servizi con forti criticità operative soprattutto per il blocco del turn over che non permette assunzioni o sostituzioni di personale.

   Purtroppo però si sono visti negare il passaggio di fascia retributiva e decurtare la produttività a causa del pagamento biennale dei buoni pasto (anziché mensile); ed ancora, è loro preclusa la mobilità e, di conseguenza, l'avvicinamento del luogo di lavoro al proprio domicilio e il ricongiungimento coi familiari anche a coloro ai quali spetterebbe per legge (Legge 104/92). I segretari territoriali del NurSind, della F.S.I. e della Fials evidenziano che i lavoratori transitati nel 2007 in AOU si trovano in una situazione ben peggiore dato che non possono avere né produttività né fasce retributive perché i fondi dai quali si dovrebbe attingere per erogarle non sono certificati dal Collegio dei Revisori a causa di gravi anomalie.

  Come se non bastasse anche i dipendenti rimasti alla ASL Sassari si ritrovano in una situazione molto precaria. Una delle beffe più eclatanti arriva dalla graduatoria delle fasce retributive in cui il merito, la premialità e l'equità sono scomparsi: una graduatoria tutta sballata e contestata cui fa seguito una nuova graduatoria nuovamente sballata con lavoratori che attendevano finalmente qualche euro dalla produttività e invece va a finire che sono i dipendenti che devono soldi all'azienda. Il buonsenso e il rispetto della legge latitano soprattutto alla luce di situazioni in cui dipendenti convalutazione individuale massima che non si assentano mai e lavorano ogni giorno con sollecitudine si ritrovano fuori dalla graduatoria, mentre sono ammessi dipendenti che non hanno mai lavorato nei reparti di degenza ed hanno una valutazione minima e pessima.

  Ed ancora, congiuntamente i sindacati Fials, FSI e NurSind denunciano che vi sono numerose delibere per assunzioni di (giovani) infermieri a tempo determinato che vengono destinati in ambulatori e servizi che in realtà dovrebbero essere la destinazione degli infermieri con maggiore anzianità di servizio. Paradossalmente, mandano negli ambulatori i più giovani, mentre chi ha alle spalle pluriennale esperienza e fatiche si vede costretto a stare ancora in reparto. È palese che tutto questo si ripercuota sul clima lavorativo e sull'assistenza fornita agli utenti che pagano lo scotto di una gestione pessima - concludono i sindacati - sotto ogni punto di vista che ha portato la sanità del sassarese ad un lento declino e alla morte.