Tedde e i low cost: avevamo ragione noi

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  “Con la sua decisione odierna la Commissione Europea ha confermato ciò che diciamo dallo scorso anno. E cioè che “gli interventi pubblici a favore delle società di gestione aeroportuale non configurano aiuti di Stato ai sensi delle norme dell'UE quando avvengono a condizioni accettabili per un investitore privato, secondo il principio del MEO (principio dell'investitore operante in un'economia di mercato)”.

   E’ Marco Tedde, Vice Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, a commentare la decisione della CE sulla vicenda low cost. “La Commissione ha anche rincarato la dose stabilendo che sempre per il principio del MEO gli “interventi pubblici a favore di società che esercitano attività economiche possono essere considerati come privi di elementi di aiuti di Stato ai sensi delle norme dell'UE qualora vengano effettuati a condizioni che sarebbero accettate da un privato operante a condizioni di mercato. Se questo principio è rispettato, la misura non conferisce alcun vantaggio alla società e non comporta quindi elementi di aiuto di Stato.

  Invece, se il principio dell'investitore operante in un'economia di mercato non è rispettato, la misura configura un aiuto di Stato e la Commissione ne esamina la compatibilità con le normi comuni dell'UE che garantiscono equità di condizioni nel mercato unico europeo. E’ la stessa Commissione europea a ritenere che la società di gestione si atteggia come un operatore privato, e quindi sostiene legittimamente il traffico low cost, allorché il “prezzo praticato per i servizi aeroportuali” porta ad un utile ragionevole sul capitale investito per il gestore dell’aeroporto. Quindi, per valutare la rispondenza di una misura a favore di una compagnia aerea ai principi comunitari si deve tener conto delle entrate non aeronautiche ma anche dei diritti aeroportuali.

   In buona sostanza, l’aeroporto di Alghero per l’incremento dei voli e dei flussi turistici può offrire alle compagnie aeree, low cost e non, incentivazioni, contributi, sussidi o altre forme di emolumenti o vantaggi economici, comprese tariffe aeroportuali ridotte. Ovviamente con una scontistica accessibile a tutti i vettori low cost interessati e con procedure trasparenti e competitive. L’importante è che si dimostri in anticipo che l’accordo fra aeroporto e vettore porterà ad un incremento dei profitti dello scalo.