Nelle Asl del Sassarese il precarietà è istituzionalizzato - Denuncia di FSI

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  “Nelle due aziende sanitarie del sassarese si assiste ad un uso sempre più spregiudicato ed illegale dei contratti a termine che generano sacche di precariato che hanno ormai raggiunto dimensioni inaccettabili”. Queste le parole di denuncia di Mariangela Campus, segretaria territoriale recentemente riconfermata con un plebiscito alla guida della Federazione Sindacati Indipendenti (FSI), sindacato tra i più attivi in campo sanitario.

  Al centro della denuncia vi è soprattutto l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari, centro di eccellenza e di riferimento della sanità del nord Sardegna, recentemente promosso dalla riforma della rete ospedaliera della giunta Piagliaru, ad Hub di II° Livello con alta specialità medica. “E’ inammissibile – continua la segretaria Campus – che in un centro di eccellenza e di così grande importanza non vi sia la benché minima traccia di un piano di programmazione del personale. L’art. 165 del 2001 al comma 2, così come nella volontà del legislatore, prevede l’uso di contratti a termine solo in casi di carattere temporaneo o eccezionale, sottolineando al comma 1 che per il proprio fabbisogno ordinario le pubbliche amministrazioni possono assumere esclusivamente con contratti a tempo indeterminato”.

   “Nelle due aziende sanitarie del sassarese – ironizza la Campus - si assiste invece al fenomeno contrario, cioè all’«istituzionalizzazione» del precariato a causa di una reiterazione spregiudicata ed illegale dei contratti a termine, con una maggiore incidenza alla AOU dove recentemente sono stati rinnovati 230 contratti a tempo determinato”. “L’assistenza sanitaria ed il mantenimento dei LEA (livelli essenziali di assistenza) – spiega la sindacalista – è assicurata, infatti, solo grazie all’apporto di centinaia di precari appartenenti a tutte le professioni sanitarie, che, in alcuni casi anche da 7 anni, aspettano pazientemente una risposta.”

   E continua affermando che “questo abuso dei contratti a termine oltre all’insicurezza del lavoratore, che si vede impossibilitato a costruirsi il proprio futuro, porta alla progressiva perdita di personale altamente qualificato su cui l’AOU spesso ha investito in formazione e che quotidianamente lascia questa azienda perché assunto a tempo indeterminato presso altri ospedali. Inoltre la Corte di Cassazione a sezione unite, ha recentemente riconosciuto in via definitiva il danno, con esonero dell’onere probatorio, per il lavoratore che abbia subito una reiterazione di contratti a termine per oltre 36 mesi.” Ne consegue che presto centinaia di richieste di risarcimento del danno potrebbero abbattersi sui bilanci aziendali con un enorme emorragia di risorse economiche che, oltre a configurare una responsabilità erariale, potrebbero invece essere destinate alla sanità reale.

   “Chi invoca il blocco del turn over o il piano di rientro sanitario – precisa la Campus – per giustificare questa situazione è in mala fede. Sono decine, infatti, i lavoratori precari che si trovano in posizione utile nelle graduatorie regionali: essendo già assunti la loro stabilizzazione non solo non rientra nel blocco del turn over, ma anzi comporterebbe un risparmio economico. Che comincino ad assumere questa categoria di lavoratori sino a quando il governo regionale non approverà dei piani di stabilizzazione di tutto il personale precario come quelli, già in stato avanzato, approvati a Nuoro e Lanusei.”

   La gestione commissariale avrebbe dovuto effettuare una ricognizione del personale e porre un rimedio a questa situazione, come già accaduto in aziende più “illuminate” come quelle di Nuoro, Lanusei e San Gavino, dove il blocco del turn over non ha impedito che venisse fatta una seria programmazione delle assunzioni del personale. “Questa triade amministrativa – affonda la Campus – che, dal chiuso delle loro stanze, sinora si è mostrata autoreferenziale, inerte e sorda a qualsiasi istanza, così come chi prenderà il loro posto, deve necessariamente fare qualcosa in proposito. E’ impensabile che una funzione manageriale delicata e strategica come la gestione e la programmazione del personale sia rimasta completamente paralizzata durante tutto il periodo del commissariamento”.

  “Oltre alla piaga del precariato – conclude la sindacalista - le amministrazioni di ASL e AOU di Sassari dovranno dare una risposta anche ad altri improrogabili diritti sinora negati ai lavoratori : pagamento della produttività e avanzamento delle fasce retributive.” Per discutere di tutti questi temi, per i quali le aziende sinora hanno negato un incontro, in spregio alle più basilari regole di rispetto nei confronti della categoria dei lavoratori e delle categorie sindacali, è stata indetta una assemblea ad oltranza dei lavoratori ASL e AOU che sono partite dal giorno 13 Luglio nella sala riunioni del S.S. Annunziata di Sassari, il 18 Luglio presso la biblioteca dell’Ospedale Marino di Alghero, il 27 Luglio presso la sala riunioni dell’Ospedale Segni di Ozieri.