Riforma sistema sanitario sardo: lunedì incontro dibattito a Sassari

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  Una iniziativa che apra un confronto sulla situazione attuale e futura della sanità nel Nord Sardegna in relazione alla proposta di legge in discussione in consiglio regionale che prevede la riforma del servizio sanitario regionale e della rete ospedaliera. E' l'incontro-dibattito "Per una Sanità universale e solidale", in programma lunedì alle 17,30 nella sala conferenze del comando dei vigili urbani di Sassari, in via Carlo Felice.

   L’iniziativa, voluta dalle forze politiche e sociali del territorio, è aperta a tutta la cittadinanza. "La riforma del servizio sanitario regionale - affermano dal comitato organizzatore dell'incontro - sta per approdare in consiglio regionale e le scelte che verranno effettuate avranno un impatto non solo sulla qualità dell’assistenza che i cittadini di questo territorio potranno ricevere, ma anche sulle prospettive di sviluppo dei prossimi anni".

   I progetti attualmente in discussione non sembrano certamente favorire la Sardegna del nord/ovest che, pur avendo un bacino d’utenza di oltre 335.000 abitanti, non ottiene nella suddivisione dei servizi e delle strutture sanitarie ciò che ci si potrebbe aspettare da un calcolo proporzionale. L'esempio che il comitato porta si basa sulla popolazione e la suddivisione dei posti letto. Infatti la Sardegna Nord-Ovest, "pur rappresentando il 20,1 per cento della popolazione regionale vede assegnati il 18,9 per cento dei posti letto ospedalieri, mentre il Sud-Est della Sardegna che rappresenta il 33,9 per cento della popolazione otterrebbe il 42,5 per cento dei posti letto".

  "L’azienda ospedaliera di Sassari, che viene riconosciuta come Hub per il nord Sardegna, in realtà non rivestirebbe tale ruolo nelle reti di alcune specialità fondamentali, in particolare per la traumatologia, la pediatria, l’oncologia, la terapia del dolore, oltreché per le reti dei trapianti e delle malattie rare con tutti i danni conseguenti che una scelta del genere comporterebbe", spiegano ancora. "Alcune specialità mediche necessarie a qualificare l’offerta di servizi e indispensabili per garantire competitività alla nostra Università nel campo formativo, non vengono previste per la nostra realtà territoriale.

   Anche nella distribuzione dei presidi ospedalieri di I livello e dei servizi sanitari territoriali esistono delle incongruenze difficilmente giustificabili. Il nostro territorio ha il diritto di rivendicare il ruolo, svolto storicamente, di secondo polo sanitario regionale e per queste ragioni è pronto ad una mobilitazione dei cittadini e di tutte le forze politiche e sindacali che chiedono che vengano evitate scelte ingiustamente penalizzanti per il “sassarese” e che sia garantito maggior equilibrio nella distribuzione dei servizi sanitari e nell’assegnazione delle relative risorse", concludono.