Continuità territoriale: "Dopo Pigliaru e Deiana, Renzi è la terza persona al mondo convinta che funziona"

Attilio Dedoni
  “Grazie al consueto ‘question time’ del premier Renzi su Twitter, oggi abbiamo scoperto che esiste al mondo una terza persona, oltre al presidente Pigliaru e all’assessore Deiana, convinta che la continuità territoriale da e per la Sardegna funzioni.

  Una terza, e basta: chiunque abbia avuto la sventura di doversi spostare dall’Isola o al suo interno sa perfettamente che nei trasporti in Sardegna non c’è proprio niente che funzioni”, dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, commentando la risposta data dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, alla domanda sulla continuità territoriale aerea fatta da un utente siciliano. “Evidentemente, Renzi non si è trovato nelle condizioni di dover raggiungere il Continente per delle cure mediche urgenti o per un importate appuntamento lavorativo a ridosso di qualche festività”, prosegue Dedoni.

  “I sardi, invece, sanno fin troppo bene cosa significhi essere lasciati in ostaggio di compagnie aeree che, non appena il traffico passeggeri fa registrare un leggero rialzo, fanno sparire dalla circolazione i posti riservati in continuità territoriale (in barba alle regole che li vorrebbero sempre disponibili) per obbligare i sardi a rinunciare alle tariffe scontate, pena l’essere lasciati a terra. Il tutto, senza che la Regione eserciti i poteri di controllo e sanzionamento di propria competenza.

   Per anni ci si è disinteressati della continuità territoriale, facendo affidamento sul fatto che la gran parte dei sardi preferiva volare con Ryanair e risparmiare; oggi che il vettore low cost irlandese non c’è più e che ricorrere alle tariffe per residenti è diventato un obbligo, il sistema dimostra tutta la sua inadeguatezza, al di là di quanto sostiene Renzi o chi, da Cagliari, lo ha male informato”. “Se i problemi si limitassero alla sola continuità territoriale aerea, le cose non andrebbero neanche così male”, conclude il capogruppo.

   “Se però si pensa a quanto costano i biglietti dei traghetti o alle condizioni in cui versano i collegamenti interni, a partire dalla farsa del ‘Pendolino’ spagnolo, ci si rende conto che davvero, per il comparto dei trasporti, questa legislatura rappresenta l’anno zero. Non per niente, si continua ad accampare ogni scusa possibile pur di non mettere in discussione la mozione di sfiducia all’Assessore presentata dall’opposizione quasi sei mesi fa, nonostante la procedura d’urgenza richiesta a termini di regolamento”.