Riformatori sui Cantieri Verdi: "Pioggia di euro a chi non sa spendere e nessun premio per i ‘virtuosi’"

Luigi Crisponi
  Cantieri Verdi, pioggia di euro a chi non sa spendere e nessun premio per i ‘virtuosi’ Una pioggia di denaro pubblico per i Comuni che ancora non hanno speso i fondi del 2012 e nessun premio per quelli ‘virtuosi’: è quanto emerge dalla ripartizione delle risorse per i Cantieri Verdi decisa dalla Giunta regionale, come denuncia il gruppo Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in un’interpellanza rivolta al Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’Assessore regionale all’Ambiente, Donatella Spano, di cui è primo firmatario il capogruppo, Attilio Dedoni.

   L’interpellanza fa riferimento alla delibera del 10 novembre con cui la Giunta ha ripartito i 5 milioni di euro stanziati in bilancio tra le due linee di intervento del programma Cantieri Verdi, “Aree deindustrializzate” e “Comuni che hanno subito una riduzione di occupati nel settore della forestazione”.

  L’esecutivo sostiene di aver introdotto “un criterio di efficienza commisurato al grado di utilizzo delle risorse stanziate nelle precedenti annualità”, escludendo i Comuni ricadenti nelle aree deindustrializzate che non hanno ancora avviato i cantieri previsti per l’annualità 2012 e attribuendo, ai Comuni interessati all’altra linea di finanziamento, un punteggio che, nella formazione della graduatoria, penalizza quelli rimasti più indietro nell’impiego delle risorse.

   Quest’ultimo requisito, però, denunciano i Riformatori, inciderà sulla graduatoria “in maniera del tutto marginale”, dal momento che vale un massimo di dieci punti (per i Comuni che sono riusciti a spendere tutte le risorse che avevano in cassa) su un totale di trentacinque. Allo stesso modo, per quanto concerne le aree deindustrializzate, il “criterio di efficienza” non ha impedito che venissero riconosciuti ulteriori finanziamenti “a Comuni che hanno in cassa ingenti residui rivenienti dalle annualità 2012 e 2013”.

   A dimostrazione che esiste un grave problema di lentezza nella spesa c’è il fatto che la stessa Giunta si impegna a presentare un disegno di legge per consentire agli enti locali di riprogrammare i residui per poterli spendere nel 2015, il che porterebbe a “una concentrazione di risorse nelle casse di quei Comuni che meno di altri si sono dimostrati in grado di impiegare i finanziamenti con celerità ed efficacia” per creare posti di lavoro in tempi rapidi attraverso interventi di semplice e immediata esecuzione.

   I Riformatori chiedono perciò che la ripartizione delle risorse sia modificata, introducendo “criteri di premialità” per i Comuni che hanno speso tutti i soldi che avevano in cassa, escludendo dai nuovi finanziamenti quelli che hanno ancora dei residui da impiegare e accelerando contestualmente l’iter del disegno di legge per consentire a questi ultimi di spendere nel 2015 quanto hanno già a disposizione. C’è inoltre la proposta di adottare, negli anni a venire, dei “meccanismi di disimpegno” che consentano di recuperare e riprogrammare le risorse non spese entro i termini fissati, assegnandole ad altri Comuni.

   Nell’interpellanza si chiede poi di integrare i 5 milioni con altri 12, per arrivare a un totale di 17 così come era stato promesso in Aula dall’Assessore al Bilancio, Raffaele Paci, durante l’esame della manovra finanziaria; di dare priorità nella ripartizione dei fondi ai Comuni che intendono impiegarli in interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e, infine, di eliminare la “corsia preferenziale” prevista per i Comuni di Siniscola e Posada, che l’esecutivo ha inserito “di propria iniziativa” nell’elenco delle aree deindustrializzate poiché l’insufficienza delle risorse disponibili non ha consentito di estendere ai lavoratori ex-Legler il programma Flexicurity: secondo i Riformatori, si tratta di una decisione “finalizzata a risolvere un problema creato dalla stessa Giunta con un’inadeguata programmazione delle risorse, che dovrebbe trovare soluzione per mezzo di altre misure”.