"A Funtanazza l'ambientalismo un tanto a chilo" - L'investimento del fratello di Soru - Denuncia di Marco Tedde

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  “Su Funtanazza si esercita il solito ambientalismo un tanto al chilo di Soru e dei professionisti dell'ambiente. Dopo avere garantito a più riprese che avrebbe ceduto l'oasi di Funtanazza e rinunciato al progetto, Soru ha ottenuto il via libera della Regione per realizzare un albergo e 100 villette”. Lo ha dichiarato Marco Tedde, vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale.

  “Il piano – ricorda l’esponente azzurro- è stato proposto dalla società Riva di Scivu, amministrata da Emanuele Soru, fratello dell'ex governatore della Regione e attuale segretario regionale del Pd Renato. E' curioso notare che secondo l'assessorato della Difesa dell'ambiente il progetto "protegge l'area dal fuoco alla luce degli indirizzi di protezione civile e difesa degli incendi nel mondo" (sic!). Tutto ciò accade mentre il PPR soriano, con le sue contraddizioni, continua ad ingessare lo sviluppo economico della Sardegna e la mancata proroga della legge sulla casa ha prodotto danni incalcolabili alla filiera dell'edilizia.

  Auspicando che gli atti vengano resi pubblici quanto prima- sottolinea Tedde-, vorremmo capire se e come siano stati superate le obiezioni formulate dalla forestale, che fa riferimento all’Assessorato all’Ambiente: lo stesso assessorato che nella sua parte burocratica si oppose strenuamente alla modifica del PPR. Ma la ciliegina sulla torta la offre l'associazione ambientalista Gruppo d'intervento giuridico che negli anni 90 si opponeva con forza alla realizzazione nell'area, ritenuta di grande interesse ambientale e storico-culturale, di "ville e villette".

  Dopo l'acquisto dell'area da parte di Soru, poi diventato Presidente della Regione, l'associazione ha messo in campo un profilo garantista e possibilista. Insomma, un ambientalismo privo di oggettività e denso di opportunismo politico. Oggi siamo in attesa delle valutazioni del Grig, che solitamente vengono fatte in tempo reale e con utilizzo "poco parco" dei mezzi di informazione. Crediamo che per dare dimostrazione di coerenza, nel solco delle loro battaglie ambientaliste, gli esponenti del Grig proporranno pubbliche denunce, ricorsi al Tar ed esposti variamente denominati. Speriamo di non essere smentiti e che non sia un caso di “Agosto, ambiente mio non ti conosco”.