Riformatori Alghero: "Situazione indecorosa nel porto"

Porto di Alghero, Sardegna
  "Uno degli argomenti principali degli ultimi giorni, tra articoli, opinioni e immagini, riguarda l’indecorosa situazione in cui versa il porto di Alghero. L’infrastruttura, che dovrebbe essere la porta di accesso al turismo nautico, è invece una grande discarica a cielo aperto colma di spazzatura di ogni genere. Stessa spazzatura, ci pare sia quella prodotta, ultimamente, sui media da parte di alcuni esponenti politici; parliamo delle accuse, dell’esimersi dai propri doveri o responsabilità, di rapide inversioni di marcia e anche di esternazioni improvvide e intempestive di un neo coordinatore di forza politica".

   Comincia così una nota diffusa dai Riformatori Sardi di Alghero che aggiunge: "All’uopo, ricordiamo che la Regione, negli anni scorsi, destinava dei fondi all’Amministrazione Comunale per la gestione dei rifiuti dell’Area Portuale; l’incarico veniva affidato dal Comune di Alghero alla stessa impresa che si occupava della raccolta dei rifiuti solidi urbani. All’inizio dell’estate in corso, la società, che attualmente gestisce i rifiuti per il comune di Alghero, non avendo più titolo e compenso per effettuare il servizio, ha deciso di rimuovere i cassonetti dall’area portuale, posizionandoli, comunque, grazie alla mediazione di Amministrazione e Guardia Costiera, ai limiti estremi dello scalo tanto che, se non fosse per la maleducazione di alcuni diportisti, forse non esisterebbero cumuli di immondizia sparsi.

   Il mutato contesto normativo prevede, già da qualche anno, che il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti portuali sia assegnato tramite gara a evidenza pubblica in base ai dettami stabiliti dal “piano di raccolta e gestione dei rifiuti portuali”. Tale piano viene predisposto dalla competente Autorità Marittima per territorio in accordo con la Regione che, una volta raggiunta l’intesa, lo approva con delibera di giunta. Successivamente l’Autorità Marittima lo adotta con propria ordinanza. Solo a questo punto l’Amministrazione Comunale dovrà curare le procedure relative all’affidamento del servizio di gestione e dunque bandire la gara. Ad oggi il porto di Alghero non è dotato di un piano di gestione dei rifiuti. Il precedente, che risale al 2009, è scaduto nel 2012.

   Per essere attuato necessita dunque di una totale revisione. Sino a quel momento il servizio non verrà svolto, e i diportisti, quelli civili ed educati, dovranno percorrere qualche metro in più con il proprio sacchetto di immondizia. Se è vero che le ordinanze vietano in assoluto l’abbandono dei rifiuti in porto, è altresì vero che in caso di situazione straordinaria e di emergenza come quella verificatasi nei giorni scorsi, l’Amministrazione Comunale ha l’obbligo di intervenire in virtù dei poteri di cui è investito il Sindaco. Se non dovesse essere in grado, in casi come questo, di riuscire a fronteggiare un problema di questo genere, è meglio che si faccia da parte.

  Non sono più tollerabili i comunicati stampa in cui Sindaco o amministratori declinano le proprie responsabilità con un “non mi compete”. È infatti una vergogna, per una città turistica come Alghero, che le migliaia di persone accorse per lo spettacolo pirotecnico di ferragosto abbiano dovuto godere dello spettacolo con la molletta al naso. È una vergogna che un Assessore Regionale, nell’arco di una giornata, attraverso comunicazioni ufficiali dimostri che, di spazzatura, siamo pieni a tutti i livelli. È una vergogna che la politica ignori quali siano le pratiche di gestione di emergenze di questo tipo prendendosi gioco, a mezzo stampa, della collettività.

   A questo punto rimane da chiedersi per quale motivo un piano di tale importanza sia scaduto da tre anni e solo da pochi mesi si siano attuate le procedure propedeutiche alla sua approvazione. C’è da chiedersi come mai il Consorzio del Porto, ancora per poco partecipata comunale, nonostante sia in essere da un ventennio e nel proprio statuto vi sia il proposito di “provvedere alla pulizia”, sia comparso solo adesso facendosi paladino, anziché occuparsi del fatto che i rifiuti vengano abbandonati, probabilmente, dai propri clienti. Infine, c’è da domandarsi, nell’interesse collettivo, se non sia giunto il momento per bandire la concessione di quella che potrebbe rappresentare la rinascita economica e turistica dell’intero territorio- concludono i Riformatori di Alghero - e chiedersi cosa si stia facendo al proposito".