Alghero: "fuga" dalle partecipate e "dimagrimento" stipendi degli amministratori di Secal e In House

Consiglio Comunale, Alghero, Sardegna
  Complessiva rivisitazione di tutte le partecipazioni azionarie del Comune di Alghero con l’obiettivo indicato dal recente piano del Commissario straordinario sulla spending review di ridurne il numero e razionalizzarne le missioni. In quest’ottica il Consiglio comunale ha approvato ad Alghero il Piano operativo proposto dall’Area di Staff finanze, bilancio e tributi, che prevede la progressiva riduzione nel corso del 2015 del numero di partecipazioni pubbliche.

   “Si evita di esporre l’Ente ad eventuali rischi di perdite di esercizio e si lavora per rafforzare le società ritenute strategiche per finalità e servizi svolti - precisa il Sindaco Mario Bruno - sul solco già tracciato con la complessiva riorganizzazione della macchina amministrativa. Risparmio, efficienza e produttività saranno così gli obbiettivi da conseguire in un’ottica generale di razionalizzazione dei costi prevedendo una sostanziale conferma delle dotazioni organiche attualmente in servizio”.

   Il Piano prevede la dismissione delle partecipazioni nell’Stl, dal Consorzio Porto di Alghero e da Porto Conte Ricerche, mentre conferma l’indispensabile validità dei servizi attualmente svolti da Secal nel campo della gestione delle entrate tributarie e patrimoniali, e il ruolo dell’In house nelle manutenzioni, quali attività istituzionali primarie. A queste si confermano le partecipazioni previste dalla legge quali obbligatorie in Abbanoa, nel Consorzio Industriale Provinciale e nell’Azienda Speciale Parco di Porto Conte.

  “Secal e In house - sottolinea Bruno - dovranno comunque garantire un netto miglioramento dei servizi erogati e procedere nel percorso di razionalizzazione e riduzione dei rispettivi costi con interventi mirati al risparmio gestionale, prevedendo la rimodulazione dei rispettivi piani industriali affinché si raggiunga una chiara sostenibilità finanziaria”. Già previsti tagli nei compensi agli amministratori fino al 70% dell’attuale retribuzione e la riduzione del collegio sindacale con la prossima nomina del revisore unico, oltre alla parziale e graduale riduzione della spesa sul personale in mobilità e pensionamento anticipato.