Riformatori: "Si fa carne di porco dell'istruzione in Sardegna"

Michele Cossa, Luigi Crisponi, Attilio Dedoni
  Siamo tutti contrari alle pluriclassi ma questo non giustifica il fatto che si sia voluto fare carne di porco del sistema scolastico in Sardegna”: è quanto ha detto il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, nella conferenza stampa in cui, insieme ai colleghi Michele Cossa e Luigi Crisponi, ha illustrato la mozione sul Piano di dimensionamento scolastico di cui è il primo firmatario, nella quale si chiede alla Giunta regionale di revocare o sospendere il documento e di modificarlo tenendo conto delle proteste che si sono sollevate da numerosi Comuni.

   “L’istruzione doveva essere, negli impegni sbandierati dal centrosinistra in campagna elettorale”, ha ricordato Dedoni, “un punto centrale dell’azione di governo, soprattutto il potenziamento dell’offerta formativa per le realtà che ne sono carenti, come le zone interne. La Giunta, invece, ha presentato una finanziaria con pesanti tagli a scuola e università, che è stata modificata in commissione solo grazie all’azione della minoranza. E’ stata bloccata l’introduzione nelle scuole sarde delle innovazioni tecnologiche finanziate nella scorsa legislatura, non vorremmo che l’attuale esecutivo intendesse metterci sopra la propria bandierina.

  Con il Piano di dimensionamento sono stati fatti circa ottanta tra accorpamenti e soppressioni di sedi, senza tenere conto della frammentazione del territorio, della complessità dell’orografia dell’Isola, della rete viaria poco sviluppata e delle carenze del trasporto pubblico locale. La Giunta ha promesso l’acquisto degli scuolabus ma non ha stanziato le risorse necessarie”. “C’è una riduzione generale del servizio scolastico in una Regione con tassi di abbandono tra i più alti in Italia”, ha proseguito il capogruppo. “Per non far scappare i giovani serve una scuola più diffusa nel territorio, l’offerta formativa deve essere potenziata anche aumentandone i costi. I tagli operati dalla Giunta riducono i posti di lavoro facendo risparmiare lo Stato, non la Regione.

   In finanziaria ci sono zero euro per la formazione professionale, sono stati tagliati i fondi alle Università. Dove non c’è scuola, per il territorio non c’è possibilità di crescita, né civile, né economica, né occupazionale: si vuole trasformare la Sardegna in un ghetto con un’altissima dispersione scolastica”. “La giunta Pigliaru ha mortificato la filiera della conoscenza”, ha aggiunto Crisponi. “Gli annunci elettorali sono stati traditi dalla mancanza di ascolto per gli studenti, per le famiglie e per i sindaci. Non ci sono solo i tagli all’offerta formativa: gli edifici scolastici sono abbandonati a se stessi, in alcuni ci sono pericoli di crolli. Il sistema che il centrosinistra sta disegnando lo definirei ‘Scolanoa’, per assonanza con Abbanoa: è una scuola abbandonata allo sfascio.

   Per il trasporto pubblico locale, che diverrà ancora più indispensabile per gli studenti quando saranno chiusi numerosi istituti, manca una visione strategica, si tiene conto solo delle difficoltà finanziarie della Regione e non delle esigenze dei territori; il passaggio dal trasporto su gomma a quello su rotaia è stato solo un annuncio, si tagliano gli autobus ma i treni non vengono potenziati”. “Sul Piano di dimensionamento non intendiamo fare populismo a buon mercato”, ha concluso Cossa. “Il problema che poniamo è quello della valorizzazione del capitale umano, che è la nostra risorsa più importante. I ragazzi vanno via dall’Isola per cercare un’istruzione al passo con i tempi. Da una parte c’è la sofferenza, dall’altra ci si preoccupa di tutelare piccole sacche di potere con interventi disorganici che gridano vendetta, quando la Regione dovrebbe invece garantire pari opportunità per tutti i cittadini sardi”.