Il Rally della discordia:il cane dell'ortolano sbarca in Parlamento-A ottobre prova mondiale in Corsica:stanziati 2 milioni di euro

Roberto Capelli, Francesco Morandi
  La tappa mondiale del rally di Sardegna, quella che lo scorso anno è stata letteralmente assediata dal pubblico fino all'ultimo straordinario momento della premiazione avvenuta sulla banchina del porto di Alghero, a ridosso degli antichi bastioni, ritorna puntualmente di attualità non per il fatto sportivo in se stesso, ma per la diatriba politica sul posizionamento della direzione di gara. Alla politica non interessa offrire la migliore location possibile per ampliare il risultato della promozione dell'Isola ma quella che più piace alle esigenze territoriali del capetto di turno.

   Ha cominciato l'assessore al Turismo con una penosa corrispondenza con l'Automobil Club d'Italia nella quale veniva rivendicata un'altra location, pena il decadimento del contributo finanziario, prosegue ora il deputato nuorese Roberto Capelli del Centro Democratico, già alleato di Cappellacci nella precedente legislatura regionale e ora in area di centrosinistra a Roma. Capelli ribadisce a proposito della prova mondiale del rally, un concetto sul quale non si può che essere d'accordo: "La Regione non può essere un bancomat per finanziare le fortune degli organizzatori". Conoscendo l'onestà intellettuale dell'uomo politico nuorese è evidente che il ragionamento è di ordine generale, per tutti gli organizzatori.

   E' inoltre corretto ciò che si chiede il parlamentare nuorese a proposito delle ricadute e dei ritorni che" lo stanziamento di 900 milioni della Regione avrà nel territorio". Presumibilmente Cappelli definisce territorio tutta la Sardegna non certo Alghero sede della direzione di gara. Ma per evitare che alla protesta non segua la proposta l'esponente del Centro Democratico, oggi alleato di Pigliaru, suggerisce che il contributo risulterebbe speso in modo più produttivo se si incentivasse il soggiorno ai turisti e si praticassero sconti per le tariffe aereo navali anzichè assegnare il contributo all'organizzazione del rally mondiale.

  Gli risponde l'ex sindaco di Alghero oggi consigliere regionale di Forza Italia. “Se il Rally fosse una gara di demagogia, il Centro Democratico sarebbe sicuramente sul podio”. Così Marco Tedde, vicecapogruppo di Forza Italia commenta le dichiarazioni degli esponenti sardi del partito di Tabacci. “Considerato che l’assessore al Turismo, ancorché tecnico, è espressione del loro partito, non si comprende a chi sia rivolta la proposta. Il Centro Democratico e la maggioranza hanno tutti gli strumenti per attuarla. Certamente sarebbe curioso e drammatico, se la Sardegna perdesse il rally per il pressapochismo, la demagogia, l’inconcludenza di chi forse ancora pensa di essere all’opposizione.

  Appare curioso che l’argomento addirittura mobiliti le rappresentanze parlamentari del partito, che anziché esercitare il ruolo di opinionisti della politica regionale farebbero meglio ad esercitare il proprio ruolo sul livello nazionale, per esempio vigilando sulle palate di denaro pubblico destinate all’Expò e che poco o nulla porteranno alla Sardegna. In ogni caso stupisce che non si colga il valore di promozione e di ritorno mediatico per l’isola di un evento mondiale che porta la Sardegna sulle TV, le radio, i nuovi media e perfino nei videogames di tutto il mondo.

  Pensare di porre fine alle dispute campanilistiche, nate proprio da una gestione politica regionale disattenta e confusionaria, facendo perdere la manifestazione alla Sardegna forse farà guadagnare spazio sulla stampa ai latori della proposta, ma farà perdere all’isola una vetrina importante. Intanto in Corsica, dove i politici locali sono lungimiranti, a Ottobre ospiteranno una tappa del mondiale, finanziata dalla Regione corsa – ha concluso Tedde con due milioni di euro”.