Il Comitato Nurra condivide l'integrazione ma non l'allestimento del campo Rom

Daniele Dore
  Lo sostiene il presidente Daniele Dore in una nota che riportiamo di seguito. "Il Comitato Zonale Nurra plaude alle azioni che l’amministrazione comunale sta perseguendo per risolvere il problema trentennale del campo rom dell’Arenosu tramite la vera integrazione delle famiglie Rom nel contesto della città, ma nel contempo ribadisce la forte contrarietà dei cittadini dell’Agro alla realizzazione di un campo sosta, anche se temporaneo, all’interno del territorio della Nurra algherese, in località Paula tolta, con la preoccupazione che una posizione lontana dalla città sia di fatto incontrollabile da parte delle istituzioni andando così a creare le condizioni per la nascita di un nuovo campo rom permanente.

  Chiede inoltre a tutte le autorità competenti un impegno concreto e puntuale per monitorare tutto il territorio comunale sia nei giorni immediatamente successivi allo sgombero del campo rom, sia nei mesi a seguire per evitare che possano ricrearsi le condizioni per la nascita di nuovi campi rom fuori controllo. Giovedì 22 gennaio 2015 il Presidente Daniele Dore e il vice presidente Dolores Salis del Comitato Zonale Nurra hanno potuto presenziare ai lavori a porte aperte dell’amministrazione comunale sul piano emergenza rom.

  Tale piano, che prevede l’inclusione sociale dei 51 occupanti l’attuale campo rom dell’Arenosu in soluzioni dignitose e integrate nella città, individuate con la collaborazione delle associazioni di volontariato Caritas Diocesana, L’Opera Nomadi e il Centro di Ascolto Diocesano, prevede inoltre nel caso non si riesca a trovare una sistemazione per tutte le famiglie entro la data del 29 gennaio, l’allestimento di un campo sosta temporaneo per ospitare le famiglie in nuovi camper in attesa di trovare la sistemazione definitiva.

   I lavori hanno previsto una commissione congiunta alle ore 16 che ha elaborato e illustrato ai presenti le modifiche al piano già approvato a dicembre e che prevedeva la realizzazione del campo temporaneo a Mamuntanas, terreno reso successivamente indisponibile dalla Regione, e una convenzione con il Consorzio l’ASI di San Marco che si è resa disponibile ad accollarsi le spese per l’urbanizzazione delle piazzole necessarie ad ospitare temporaneamente le famiglie in attesa di una sistemazione.

   L’amministrazione comunale, che ha dichiarato di non avere aree di sua proprietà in tutto il territorio comunale atte ad ospitare le piazzole sosta temporanee e inoltre di aver ricevuto risposta negativa da parte dei campeggi e aree di sosta già presenti sul territorio che avrebbero potuto ospitare i camper in attesa della sistemazione definitiva, ha chiesto alla Regione un'altra area disponibile ed è stato individuato da una conferenza dei servizi composta da tutti gli enti ritenuti necessari dall’amministrazione comunale, il terreno dell’ex Sa Besa a Sa Segada in località Paula tolta nei pressi della pista dell’aeroporto.

  Il Consiglio comunale immediatamente successivo, ha approvato con ampia maggioranza la modifica al piano sull’emergenza campo Rom così come proposto dalla commissione, votandone inoltre l’immediata eseguibilità. Come noto, il Comitato Zonale Nurra nei giorni scorsi si è espresso contro la realizzazione di campi sosta, anche se temporanei, all’interno del territorio della Nurra algherese, con la preoccupazione che una posizione così lontana dalla città fosse incontrollabile da parte delle istituzioni andando a creare di fatto le condizioni per la nascita di un nuovo campo rom fuori controllo.

  Pur non avendo diritto ad intervenire, i rappresentanti del Comitato hanno potuto documentarsi durante i lavori della commissione e il Consiglio comunale, in seguito agli interventi dei consiglieri comunali, degli assessori coinvolti e del Sindaco, e sono emersi ulteriori dettagli circa le modalità di realizzazione ed assegnazione delle soluzioni previste dal piano, inclusa la realizzazione dell’area sosta nel terreno dell’ex Sa Besa che è stato dichiarato formalmente avrà carattere estremamente provvisorio ed emergenziale e andrà smantellato entro e non oltre il mese di aprile.

  Le famiglie di etnia rom, ma ormai a pieno titolo cittadini algheresi, sono tenute ad accettare precise condizioni per poter usufruire delle soluzioni previste dal piano e dovranno accettare e sottoscrivere un regolamento che prevede, in caso di trasgressione, l’immediato allontanamento dai confini del Comune di Alghero. Tali condizioni prevedono il rispetto delle norme civiche e ambientali, il rispetto del beni assegnati e l’impossibilità di ospitare altre persone al di fuori del nucleo famigliare già censito dal piano. Il controllo ed il rispetto di tale regolamento - conclude il Comitato Nurra - verrà affidato alle associazioni di volontariato cittadine, coadiuvate da tutte le istituzioni e le forze dell’ordine coinvolte nella conferenza di servizi che ha elaborato il piano e coordinata dal Prefetto e dal Sindaco".