Si è svolto a Roma nella sede del Ministero per gli Affari Regionali, il
convegno "Le zone franche come politica di sviluppo del Mezzogiorno".
Il dibattito è stato organizzato dal titolare del dicastero Maria Grazia Lanzetta, la quale ha aperto i
lavori con la frase: “Senza il Sud l'Italia non riparte”
Tra le varie tematiche inerenti il tema del convegno non poteva mancare la politica economica
basata sull’applicazione degli sgravi tributari in zona franca.
Il convegno, più tecnico che politico, ha visto interventi tecnici di rilievo e partecipazione politica
particolarmente attenta e propositiva.
L’avv. Quattrocchi della Fondazione Antonio Uckmar ha esposto le esperienze basate
particolarmente sul caso “Sardegna” e sul progetto “Corsica”, da ricordare che questa fondazione,
ha effettuato già un lavoro preliminare sulla Zona Franca Sarda realizzando una relazione che
giace inutilizzata nei cassetti della Regione Sardegna, nonostante sia stata pagata con soldi
pubblici.
Il Prof. Aldo Berlinguer assessore della Regione Basilicata, ha sottolineato la grande opportunità e
l’efficacia laddove questi strumenti esistono e operano da diverso tempo. Soprattutto
evidenziando l’incredibile numero di zone franche sviluppatosi negli ultimi 40 anni, si è passati
infatti dalle 70 iniziali alle circa 4000 attuali nel mondo. Lo stesso Berlinguer si sta attivando per
creare una zona franca in Basilicata.
Il Prof. Russo dell’Università di Reggio Calabria ha relazionato uno studio sugli effetti economici,
sugli effetti positivi nell’occupazione creatosi nelle diverse esperienze europee e cinesi.
Significativo anche l’intervento del responsabile che ha effettuato lo start up della Free Zone di
Tangeri, il quale ha dichiarato che il sud Italia e in particolar modo la Sardegna che ha legge
vigente, sono pronti per attuare uno strumento efficace come la zona franca.
Tutti hanno convenuto che lo sviluppo dei territori con gravi problemi come il sud, hanno bisogno di
queste opportunità, che porterebbero crescita e sviluppo in zone dove lo stallo tra offerta e
domanda è oramai al limite.
La presenza di decine e decine di zone franche a pochi km dai confini dell’Europa (Croazia e
Marocco tra queste) rendono ulteriormente vulnerabili tutti i territori particolarmente insulari e la
Sardegna in primis.
Sono intervenuti anche onorevoli di maggioranza come Stefania Covello – PD, e di opposizione
con
Marco Baldasarre e Tommaso Currò del Movimento 5 Stelle, tutti hanno lodato l’iniziativa del
ministro Lanzetta e, in perfetta sintonia con l’europarlamentare Gianni Pittella area PD e
capogruppo PSE in Europa, hanno concordato sulla reale utilità sia delle zone franche e sia delle
enormi opportunità date dalle Z.E.S (zone economiche speciali) che sono attive sia alle Canarie,
sia in Polonia e anche in tanti altri paesi dell’est o e dei Balcani.
Proprio l’europarlamentare ha
sottolineato la violazione sulle regole di concorrenza
perpetrata da paesi come il Lussemburgo, oltre a non spiegarsi, il fatto che l’Italia sia l’unico stato
dell’Unione a non aver sfruttato la possibilità di istituirsi una o più zone franche, e anche su questo
la condivisione è stata unanime.
Visti i contributi e vista la concretezza con la quale si sono affrontati i temi, insieme alla
comunione di intenti, si è deciso di procedere con nuovi e serrati incontri al fine di applicare i primi
provvedimenti e consentire uno sviluppo del mezzogiorno certi che lo stesso potrà essere una
risorsa per l’incremento del tessuto economico di tutto il sistema Italia.
Il caso Sardegna è stato il tema più affrontato perché oggi è la Regione che avendo già una legge
in vigore, sarebbe quella con enormi potenzialità e immediati riscontri.
La Sardegna era rappresentata dalla delegazione della Federazione Sarda Sviluppo, e da
numerosi sindaci invitati dalla stessa Federazione. La Federazione ha espresso attraverso le
parole del vice presidente Alessandro Mestroni tutto il rammarico per l’enorme potenzialità che la
Sardegna ha a disposizione attraverso la legge 75/98, e che la politica di governo regionale non fa
niente per poter concretizzare ciò che il resto d’Italia ci invidia.
Anche i sindaci hanno potuto esprimere le loro opinioni riscontrando grande attenzione da parte
del Ministro, oltre che dei presenti.
L’unica nota negativa era la sedia vuota destinata all’assessore all’Industria della Regione
Sardegna Maria Grazia Piras, che sembra abbia avuto dei seri impedimenti, evidentemente non vi
erano sostituti disponibili, o forse la giunta regionale non ha ritenuto un dibattito sullo sviluppo del
mezzogiorno e organizzato da un Ministero, di cosi tanta importanza.
In conclusione il Ministro
Lanzetta si è resa disponibile e straordinariamente convinta della bontà di innescare questo tipo di
politica economica nelle regioni in forte ritardo come quelle del Mezzogiorno e ha promesso che a
breve sarà in Sardegna, perchè la questione Sarda ammette: E' davvero importante per la crescita
dell'Italia stessa.