Il sindaco di Villanova Monteleone replica a Monti

Quirico Meloni
  "Penso sia iniziata la campagna elettorale e, quindi, qualcuno cerca di aggrapparsi ad ogni pretesto pur di comunicare al mondo di esistere. Ma entriamo nel concreto della querelle". Comincia così la nota del sindaco di Villanova Quirico Meloni che replica a un precedente intervento di Bastianino Monti nel quale l'amministrazione villanovese veniva accusata di aver rinunciato a un finanziamento regionale di 220 mila euro.

   "In riferimento al finanziamento della Regione Sardegna di € 220.000,00 per il recupero della cava di Pottu Codinu, sita vicina al lago Temo, - sostiene Meloni - è bene fornire alcuni chiarimenti e proporre spunti di riflessione. In primo luogo il finanziamento ottenuto dal Comune di Villanova Monteleone è il risultato di una proposta progettuale azzeccata e vincente che è stata ritenuta valida dalla Regione Sardegna che ha, per l’appunto, concesso il contributo. Per poter attivare concretamente il progetto, che prevedeva il recupero e la valorizzazione di una cava da tempo dismessa e abbandonata, era comunque necessario il possesso dell’area di cava.

  Tant’è che sin dal 2012 era stata chiesta all’anziano proprietario, di origini villanovesi ma residente ad Alghero, la possibilità di trasferirne il possesso al Comune di Villanova, a fronte di un giusto riconoscimento economico. L’anziano proprietario, entusiasta della proposta, inizialmente si era detto disponibile a cedere quest’area e, in base a questa disponibilità, era stata perfezionata la domanda di finanziamento alla Regione. Ottenuto il finanziamento, del tutto “inspiegabilmente”, l’anziano proprietario ha però “ritrattato” e, bontà sua, non ha più concesso il terreno della cava.

  I ripetuti tentativi di far cambiare idea al vecchio signore, anche con l’aiuto di alcuni parenti, sono stati però vani. Conseguentemente, valutata anche l’età avanzata del proprietario nonché il suo precario stato di salute, si è ritenuto non insistere ulteriormente, rispettare la sua volontà e, nostro malgrado, comunicare alla Regione l’impossibilità di procedere all’appalto dei lavori. Tutto qui. Probabilmente qualche altro si sarebbe comportato in maniera diversa, indolente delle ragioni dell’anziano proprietario della cava. Ma noi abbiamo ritenuto di comportarci diversamente. E pensiamo di aver fatto la cosa giusta.

   Peraltro, in futuro se l’attuale proprietario della cava abbandonata, o chi per esso, dovesse cambiare opinione e dare l’assenso, si potrebbe nuovamente presentare istanza di contributo a valere su un nuovo bando regionale. La cosa, sarebbe peraltro facilitata dal fatto che tutti gli elaborati progettuali sono nella nostra disponibilità e rimangono assolutamente validi e riproponibili. Questi i fatti. Ora però proviamo a fare alcune riflessioni. La nostra Amministrazione Comunale, e non altra, ha presentato domanda di finanziamento alla Regione in due annualità distinte. Inizialmente nel 2012 e successivamente nel 2013.

   Nel primo anno siamo stati inseriti in graduatoria ma non finanziati per scarsità di risorse regionali, mentre nel secondo anno siamo stati ammessi a finanziamento. Questo per sottolineare il fatto che abbiamo ritenuto sin da subito importante partecipare al bando regionale per conseguire il finanziamento per la valorizzazione dell’area della cava dismessa di Pottu Codinu.

   Al contrario, del signor Monti, oggi addolorato dell’impossibilità di utilizzo del contributo concesso, che magari scorda che quando amministrava da sindaco il paese di Villanova, mai e sottolineo mai ha presentato domanda per ottenere il finanziamento regionale. Infatti, nonostante la Regione Sardegna nel 2006, 2007, 2008, 2009, avesse aperto il bando per riconoscere, a favore dei Comuni, dei contributi per il recupero delle cave dismesse, il signor Monti non ha mai, e sottolineo mai, partecipato ai diversi bandi.

   Quindi, per ben quattro volte, al dispiaciuto signore, gli si è presentata l’opportunità di ottenere un importante finanziamento, e per ben quattro volte ha sempre “girato la faccia altrove”, perdendo di fatto, e a prescindere, il relativo contributo. Quando si dice - conclude Quirico Meloni - che si predica bene ma si razzola male".