I nanerottoli della politica algherese e la regia occulta del mattone

-
  Biancaneve di nani ne aveva sette, da queste parti ne sono arrivati a centinaia. Sono i nani della politica algherese, campioni mondiali della menzogna, abili trasformisti sempre pronti a dare le colpe agli altri. A una settimana dalla presentazione delle liste stanno ancora giocando la partita del ricatto, del migliore offerente, dell'occasione più ghiotta da sfruttare.

  "Che cosa ci date?" è la domanda più frequente In mezzo ci sguazzano i signori del mattone, abili tessitori, sempre in agguato, e neanche tanto discreti, pronti a supportare la minuteria politica in circolazione con l'ammiccante promessa "per qualsiasi cosa ci siamo anche noi".

  Hanno realizzato imponenti ricchezze e ora che il grasso gli cola nel cervello, comprimendolo, hanno la sensazione di poter mettere impunemente le mani sulla città. Con chiunque uscirà vincitore dalle elezioni. Nel frullatore della politica algherese svolgono ormai un ruolo centrale. Obiettivo legittimo dal loro punto di vista, ma certamente favorito dalle coperture politiche e dalla batteria di cialtroni in circolazione.

  Ma sta nascendo una nuova corrente di pensiero che si è rotta le balle di questo gruppetto di presunti benefattori, che si è stancata di presentarsi con il berretto in mano. Ora in tutte le sacrestie cittadine, anche in quelle dove non c'è odore di incenso, si sta consumando un penoso mercato. Dispiace soltanto che sia protagonista di questa vergognosa pagina politica l'unico partito strutturato e con uno straccio di organizzazione di base, il Partito Democratico, che sta rovesciando sulla città la feroce lotta interna della quale è prigioniero ormai da diversi anni.

   Una lotta di potere che sta facendo dimenticare quello che dovrebbe essere l'interesse primario di una forza politica: lo sviluppo del proprio territorio e il bene della collettività. Concetti questi ultimi abusati in campagna elettorale. Ma la gente è stanca, sfiduciata, in tanti sono disperati perchè senza lavoro e non riescono a mantenere le famiglie. La politica ufficiale, quella dei mega compensi, dei privilegi esagerati, delle razzie sui soldi pubblici, si lamenta della crescita dell'antipolitica. Ipocriti e bugiardi: sono loro i primi a produrre malessere tra i cittadini e a far crescere l'antipolitica al punto che ormai quasi la metà degli elettori non va più a votare.