In Occasione della Giornata contro l’Omofobia il consigliere regionale Adriano Salis, aderisce pubblicamente all’iniziativa promossa dall’ARC “Queeresima
2012”, un articolato e importante progetto della durata di circa quaranta
giorni, dal 17 maggio (Giornata internazionale contro l’omofobia) al 30, fitto
di appuntamenti e incontri. Il Consigliere Salis ricorda come nell’Agosto 2011
ha presentato una proposta di legge sull’Istituzione del registro regionale
delle unioni civili, e sollecita il consiglio regionale a discutere quanto
prima la suddetta proposta. Attualmente diverse regioni italiane, anche in
ottemperanza alle citate risoluzioni del Parlamento europeo hanno approvato
statuti che contengono segnali di apertura per una legge sulle unioni civili,
anche omosessuali e numerose città italiane si sono dotate di un registro
anagrafico delle unioni civili. Anche in Sardegna, come nel resto del mondo,
cresce il numero delle persone che, pur convivendo stabilmente, per ragioni
diverse, non intendono o non possono regolamentare il proprio rapporto di
convivenza col contratto di matrimonio. I mutamenti in atto nella nostra
società richiedono quindi la predisposizione di necessari strumenti legislativi
al fine di superare quelle difficoltà culturali e quei tabù che hanno impedito
ed impediscono il pieno sviluppo delle libertà individuali e dei diritti
inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si
svolge la sua personalità, senza discriminazioni legate al sesso o alla razza,
come sancito dai principi fondamentali della nostra Costituzione. La presente
proposta di legge per l’istituzione del registro regionale delle unioni civili,
in attesa di una necessaria e non più procrastinabile normativa statale, vuole
quindi dotare la nostra regione di uno strumento fondamentale per il
riconoscimento delle nuove tipologie di famiglia, al fine di consentire alle
“coppie di fatto” l’estensione di diritti e di agevolazioni per ora riservati
alla famiglia tradizionale. La presente proposta di legge intende prendere atto
di quanto socialmente esistente, senza imposizioni autoritarie, offrendo
l'opportunità a tutti i cittadini stabilmente conviventi di iscriversi al
Registro regionale delle unioni civili, strumento propedeutico al
riconoscimento di diritti anche di carattere pubblico. Salis ricorda come sia
necessario oggi più che mai un impegno concreto contro le discriminazioni
sessuali e l’omofobia. La società deve rigettare questo oscurantismo ideologico
e aprirsi alla cultura del progresso e dell’emancipazione per i diritti di
tutti.