Ospedale Marino di Alghero: si chiude un eccellenza in Sardegna - Intervento del Centro Studi presieduto dal professor Tonino Baldino

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  Dal centro di studi e politica Giuseppe Toniolo di Alghero riceviamo una nota del presidente professor Tonino Baldino. La riportiamo di seguito. "La nota del 11 agosto u.s., inviata dal Direttore della ASSL Sassari ai Dirigenti del Presidio Ospedaliero di Alghero ed avente per oggetto “Riorganizzazione attività chirurgica in un unico blocco operatorio presso l’Ospedale Civile di Alghero”, è atto che potrà rivelarsi come criminoso poiché – pur formulato con il più inappuntabile intento di apportare beneficio alla Sanità algherese – si rivelerà trappola mortale per il futuro della stessa a totale danno della comunità locale e del territorio.

  È, e sarà, atto dilettantistico ogni trasferimento di Ortopedia dal Marino al Civile senza aver realizzato il nuovo ospedale. La urgenza del trasferimento in questione sarebbe motivata dalla necessità di garantire due fattori importanti aziendali che sono:-riduzione del rischio mortalità;2)-riduzione dei costi gestionali. Circa il primo punto, vale la pena segnalare uno studio pubblicato nel settembre 2015 dal quotidiano Il Sole24ore nel quale sono riportate le tabelle di funzionalità di circa 460 strutture ortopediche in Italia. Di esse vengono indicati i “Fattori di rischio” (“grezzo” e “aggiustato”) sui casi di mortalità da frattura del femore entro i 30 giorni dal ricovero. L’Ospedale Marino di Alghero è il secondo tra i migliori in Sardegna (grezzo = 4,17, aggiustato = 3,66) prima del S. Francesco di Nuoro (grezzo = 4,73, aggiustato = 4,58), dell’Ospedale di Olbia (grezzo = 3,96, aggiustato = 4,61), del SS.

  Trinità di Cagliari (grezzo = 5,03, aggiustato = 4,91), dell’Ospedale di Lanusei (grezzo = 5,56, aggiustato = 5,20), del SS. Annunziata di Sassari (grezzo = 5,05, aggiustato = 5,25), dell’Ospedale di S. Gavino (grezzo = 4,96, aggiustato = 5,48), del S. Martino di Oristano (grezzo = 6,25, aggiustato = 5,55), dell’Ospedale di Ozieri (grezzo = 4,84, aggiustato = 5,81), e del Marino di Cagliari (grezzo = 6,27,aggiustato = 5,98). Questi dati sono confermati nel bilancio al 31-12-2015 della ASSL di Sassari che colloca il Marino di Alghero ad un valore di “Rischio grezzo” pari a 5,26 e pertanto migliore di Ozieri e Sassari che sono attestati rispettivamente a 6,25 e 6,48. Tutto ciò nonostante quelle strutture abbiano Ortopedia accorpata agli altri reparti ospedalieri. Su scala nazionale, la struttura ortopedica peggiore è in Campania (rischio aggiustato = 15,14), ma anche quella migliore è in Campania (rischio aggiustato = 0,51). Il rinomato Istituto Ortopedico “Rizzoli” di Bologna si attesta ad un fattore di Rischio aggiustato pari a 2,28.

   Il valore medio nazionale è di 4,89 (il Marino di Alghero – con il suo 3,66 - è qualitativamente collocato in ambito nazionale). Da qui la obiettiva dimostrazione che l’accorpamento all’Ospedale Civile di Ortopedia del Marino non è così vitale ed urgente come lo si vorrebbe far pensare e che bisognerà comunque migliorare la sanità sarda nel suo insieme affinché possa attestarsi quantomeno su valori inferiori alla media nazionale. Se si esamina il secondo punto, quello della riduzione dei costi; vi è da considerare che uno dei fattori più importanti della economia gestionale risiede nella massima utilizzabilità delle Sale Operatorie e nel minor numero di giornate di degenza dei pazienti. Oggi la utilizzazione delle Sale operatorie del Civile e del Marino non è ottimizzata a causa della carenza di personale, soprattutto quello di Anestesia.

   Va da sé che in questo settore, l’eventuale accorpamento di Ortopedia del Marino al Civile non determinerà sensibile economia di personale poiché ciascun intervento chirurgico necessita di unità standard ad esso dedicate. Pertanto diverrebbe ragionevolmente ininfluente che gli interventi di ortopedia vengano fatti al Civile o al Marino. Anzi, se fatti al Civile, vi sarebbero nuove complicazioni poiché – vista la disponibilità di due sole Sale Operatorie - vi sarà un aumento delle liste di attesa oltre che essere arrecato grave pregiudizio agli interventi di urgenza. Vi è anche da considerare che è regola ferrea non creare promiscuità tra gli interventi chirurgici di ortopedia e la chirurgia generale poiché, particolarmente per gli interventi protesici, il rischio di infezioni è elevatissimo e, a quel punto, aumenterebbero le giornate di degenza oltre che le sofferenze per i pazienti.

  È inevitabile, pertanto, che Ortopedia debba avere una o più sale operatorie dedicate. Non va trascurato il dato di fatto che vede la struttura dell’Ospedale Marino attrezzata di tre Sale Operatorie tra le migliori in qualità e certificazione in Sardegna, mentre per il Civile si è ancora in attesa degli adeguamenti di legge. Le Sale Operatorie sono il cuore di un ospedale e la loro qualità costituisce una fondamentale garanzia per il personale medico e paramedico oltre che per i pazienti.

  Ci si attende che la dirigenza della Azienda Sanitaria provveda alla effettuazione di un serio studio di fattibilità sulle modalità di accorpamento dei due presìdi ospedalieri valutando anche la idoneità o meno di accogliere la Lungodegenza al Marino e che comunque, nelle more di realizzazione del nuovo unico ospedale, voglia provvedere con urgenza alla attivazione del Servizio di Terapia Intensiva Cardiologica e di Endoscopia chirurgica. Ciò come primo segnale di sensibilità nei confronti di una comunità locale che, se dotata di adeguati servizi sanitari, aiuterà l’Azienda Sanitaria a ridurre i deficit di bilancio prodotti in altre aree. Se il Consiglio Comunale non sarà in grado di vigilare su questi strategici “passaggi”, non farà altro che certificare la propria inutilità.