Alghero: lutto cittadino per le vittime di Barcellona - Visita di solidarietà alla sede della Generalitat - Osservato un minuto di silenzio

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  Il sindaco Mario Bruno ha emesso una ordinanza con la quale si proclama il lutto cittadino per la giornata di venerdì 18 agosto 2017 per gli atti terroristici procurati ieri nella città di Barcelona in Catalunya, che hanno provocato morti e feriti. L’ordinanza dispone l’esposizione delle bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici e un minuto di silenzio che è stato osservato alle ore 12 in contemporanea con la città di Barcelona. Nel provvedimento il Sindaco invita la cittadinanza, le istituzioni pubbliche, le organizzazioni sociali, culturali, produttive ed i titolari di attività private di ogni genere a manifestare il proprio cordoglio nelle forme ritenute opportune.

  “Col cuore, tutta la Citta' di Alghero è a Barcellona, è a La Rambla colpita, alla Bouqueria assediata. Luoghi comuni a noi tutti. Un attacco vigliacco all'Europa e a una Terra gemellata, con la quale abbiamo da sempre rapporti fraterni”. Ha aggiunto Bruno " Una sola lingua e una comune identità. Il popolo catalano saprà affrontare anche questo attacco al cuore. Abbiamo la certezza che non faremo mai vincere questa mentalità vigliacca, folle, che vorrebbe distruggere il nostro modo di vivere e di essere liberi cittadini del mondo”.

   In mattinata l’atto ufficiale delle città di Alghero che si è tenuto in via Columbano, davanti al Municipio, insieme ad una rappresentanza dei consiglieri comunali , Marina Millante e Francesca Carta, e l’Assessora Ornella Piras. Poco prima, alle 11, il Sindaco si è recato in visita presso la sede di rappresentanza della Generalitat de Catalunya, in via Columbano, dove ha incontrato il direttore, Joan Adell, per portare il cordoglio della città. “L’alguer partecipa al dolore del popolo catalano – ha detto - con la solidarietà di tutti gli algheresi”. Sentimento che il primo cittadino ha manifestato al Sindaco di Barcellona Ada Colau e al Presidente del Governo catalano Carles Puigdemont.