Tar di Sardegna: il crocifisso negli uffici pubblici è legittimo

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  "Ieri il Tar Sardegna, rigettando il ricorso dell'Unione Atei Agnostici Italiani contro la decisione di un primo cittadino sardo che aveva disposto l'affissione del crocifisso in tutti gli uffici pubblici, ha emesso una sentenza improntata sulla chiarezza e non utilizzando mezzi termini: il crocifisso negli uffici pubblici è non solo legittimo ma è espressione dell'identità e culturale e religiose dei paesi di tradizione cristiana". Lo sostiene Marcello Orrù, consigliere regionale, che aggiunge: "Si tratta di un pronunciamento importante a cui riconosco tutto il mio apprezzamento e soddisfazione.

  Purtroppo viviamo in tempi tristi nei quali vengono messi in dubbio valori e diritti fondamentali e basilari, che dovrebbero essere scontati e mai messi in discussione. Invece, a causa di una minoranza di gruppetti e associazioni, minoritarie e che portano avanti campagne dissolute, provocatorie e faziose, contro le tradizioni e i valori della cristianità e dell'identià nazionale. Pertanto, in periodi come questi, sono orgoglioso che il Tar della mia regione, la Sardegna, da sempre terra attaccata alla tradizione culturale e religiosa cristiana e cattolica, si sia sentito in dovere di difendere un principio di tale portata.

  Si rassegnino e la smettano una volta per tutte i provocatori dell' Uaar: ogni sindaco, ogni cittadino, ogni italiano ha diritto di affiggere il crocifisso nel suo luogo di lavoro. E questo perchè il crocifisso, oltre al suo grande significato per i cattolici, è simbolo dell'identità nazionale e culturale dell'Italia. Se i benpensanti - conclude - dell'Uaar non sono d'accordo, emigrino in paesi più favorevoli alle loro ideologie".