Clamoroso ad Alghero:il mercato nero dei liquami.Conferimenti di autospurgo privati pari a zero.Denuncia pubblica di Abbanoa

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  L'ente gestore regionale del servizio acquodotti e fognature, Abbanoa, si è probabilmente stancato di essere l'abituale bersaglio per ogni tipo di problema che si verifica nel complesso comparto dell'approvvigionamento idrico e della rete fognaria. Stancato al punto da porre una domanda per quanto riguarda la Riviera del Corallo . "Dove finiscono i liquami prelevati da autospurgo privati ad Alghero?

   "Domanda legittima e inqietante, che apre un nuovo scenario anche in relazione ai fenomeni di inquinamento delle acque di balneazione che in questa ultime giornate stanno creando gravissimi problemi all'immagine turistica della Riviera del Corallo. " C’è tutto un mercato nero fatto di fosse settiche e scarichi abusivi - avidenzia Abbanoa - che emerge dai dati sui conferimenti nei depuratori abilitati a ricevere i cosiddetti “bottini”: si tratta dei liquami aspirati da impianti privati non collegati alla rete fognaria. Essendo equiparati a rifiuti speciali la legge obbliga che vengano dettagliatamente tracciati a partire dal punto in cui vengono prelevati, chi si occupa di trasportarli, fino al loro scarico in impianti abilitati.

  Ogni passaggio deve essere certificato e le imprese di autospurgo regolarmente autorizzate. L’unico presente nel territorio di Alghero è il depuratore di Santa Maria La Palma: non risulta nessuna ditta di autospurgo accredita e nessun conferimento ". Abbanoa prosegue ancora : " Eppure sono diverse le zone del territorio di Alghero non servite dalla rete fognaria e che dovrebbero fare affidamento su fosse settiche da vuotare periodicamente, ancor di più nel periodo estivo. Potrebbero conferire in altri impianti del Sassarese, ma anche in questi casi i dati confermano l’esiguità dei reflui trasportati da autospurgo privati.

  A eccezione dell’impianto del Consorzio industriale di Porto Torres, gli altri due depuratori abilitati sono di Abbanoa: Funtana Veglina a Sassari e il consortile di Sorso. Sono appena 5 le imprese di autospurgo accreditate. Dall’inizio dell’anno sono stati conferiti appena 4442,2 metri cubi di liquami: è l’equivalente di un villaggio di appena 70 abitanti. Una quantità decisamente troppo esigue e irrealistica". L'ente gestore regionale evidenzia poi : "Numerosi indizi fanno supporre che siano frequenti gli episodi di gestione illegale di reflui da smaltire. In diverse parti dell’Isola, più volte sono giunte segnalazioni di autospurgo sorpresi a sversare liquami in pozzetti fognari (l’ultimo a Posada), e ancora più numerosi sono i casi di arrivi anomali di liquami presso gli impianti di depurazione che si presume siano riconducibili a carichi svuotati illecitamente.

  Lo smaltimento regolare, invece, consente che i reflui siano sottoposti ad accurati controlli prima dell’immissione nella filiera di trattamento, impedendo il conferimento di rifiuti non idonei a essere trattati in impianti di depurazione: garanzie, queste, - conclude Abbanoa - non certo soddisfatte dallo smaltimento illegale". La denuncia pubblica di Abbanoa non mancherà di stimolare l'attenzione di organismi diversi da quelli amministrativi. Si ravvisa infatti nell'analisi della società regionale una serie di violazioni e illeciti anche di ordine penale che , nel caso specifico, in silenzio e forse anche grazie a un clima omertoso, stanno provocando disastri ambiali ee di immagine di proporzioni inquantificabili.