Nuova tegola sulla balneazione algherese: divieto anche a Punta Negra

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  Alghero si sta giocando il bene più prezioso: la polizia del proprio mare, l'integrità delle acque di balneazione. E stavolta non c'entra niente la marea gialla. Dopo i 400 metri di mare antistanti la spiaggia di San Giovanni interdetti per la presenza di sostanze di origine colifecale, una nuova tegola piomba sulla Riviera del Corallo. Interdizione alla balneazione anche per la spiaggia di Punta Negra, una delle perle della costa algherese.

  Anche in questo caso l'origine sono stati superati i parametri standard e la presenza intrusa è sempre quella colifecale. Per evitare malintesi con il linguaggio tecnico burocratico va detto che si tratta di versamenti di liquami fognari. La rete non sta funzionando e ciò avviene nel momento in cui sulla Riviera del Corallo è in piena evoluzione la stagione turistica e quella balneare. Ma per evitare che la colpa sia sempre quella degli altri, come insegna la politica, vale la pena di ricordare che esiste un gestore degli impianti che ha un nome: Abbanoa.

   In Comune nel momento in cui veniva assunto il provvedimento di divieto di balneazione a Punta Negra ci sono stati momenti di forte tensione. L'economia di un intero territorio non può essere messa nelle mani di aziende pubbliche che non sono in grado di far funzionare correttamente il sistema fognario. I danni di immagine sono rilevantissimi, di quelli che si pagheranno con il tempo. Sta facendosi largo l'ipotesi di un ricorso alla autorità giudiziaria per individuare eventuali responsabilità. Un gesto forte, forse anche coraggioso , complicato anche perchè i rapporti istituzionali sono buoni, ma che risulta ormai inevitabile.