Housing sociale: il Comune di Sassari ci prova

Comune di Sassari, Sardegna
  Emergenze abitative, contributi per i canoni di locazione, manutenzione appartamenti e housing sociale sono stati i temi portanti dell'audizione di questa sera dell'assessore alle Politiche abitative Ottavio Sanna, intervenuto alla seduta della commissione Lavori pubblici presieduta dal consigliere Franco Era.

   Il rappresentante della giunta del sindaco Nicola Sanna ha da subito fatto presente che l'amministrazione comunale di Sassari risponde alle esigenze abitative sia attraverso la realizzazione e la consegna ai cittadini, attingendo da apposite graduatorie, di alloggi di edilizia residenziale pubblica (erp o case popolari), sia attraverso i contributi per il canone di locazione.

   Ma a catturare da subito l'attenzione è stato il tema dell'housing sociale «che – ha detto l'assessore – ci consentirebbe di fare alcuni interventi importanti per almeno un centinaio di famiglie». L’housing sociale consiste nell’offerta di alloggi e servizi abitativi a prezzi contenuti destinati ai cittadini con un reddito medio basso che non riescono a pagare un affitto o un mutuo sul mercato privato e, contestualmente, non possono accedere a una casa popolare.

  Gli edifici verrebbero realizzati da un investitore privato su un terreno del Comune che resterebbe sempre proprietario dell'area. «L'idea è di partire già dal 2015 con alcuni soggetti interessati a realizzare le opere – ha proseguito Ottavio Sanna – e le prime ipotesi ci hanno fatto individuare aree nella zona di Baddimanna, in viale Adua e al centro storico». L'assessore ha quindi ricordato che in lista d'attesa per ottenere una casa erp a Sassari ci sono ancora circa un migliaio di famiglie. Attualmente sono 1144 gli alloggi del Comune all'interno dei quali abitano circa3400 persone.

  A questi si aggiungono gli oltre 2000 alloggi di Area. L'assessore, però, ha fatto presente la difficoltà del Comune per le manutenzioni degli alloggi propri. «Se dovessimo intervenire in tutte la abitazioni – ha detto – ci servirebbero circa 6 milioni di euro. Al momento, riusciamo a intervenire grazie a un accordo quadro che prevede la spendita di 600 mila euro all'anno per tre anni. Da giugno a oggi abbiamo già affrontato interventi per oltre 500 mila euro. Nell'80 per cento dei casi si tratta di realizzazione di nuovi bagni e per il 20 per cento di manutenzioni per infiltrazioni d'acqua». Alla questione alloggi, l'assessore ha aggiunto quella dei contributi per i canoni di locazione.

  L'amministrazione nel 2014 è intervenuta con fondi propri per 1 milione e 500 mila euro, a fronte di un contributo di 800 mila euro da parte della Regione e alle 2100 richieste delle famiglie. Il contributo che viene erogato per tre anni alle famiglie che ne fanno richiesta, perché possiedono determinati requisiti, ammonta a 258 euro. In realtà il contributo va direttamente al soggetto proprietario privato che ha affittato l'appartamento ai soggetti richiedenti.

  L'assessore quindi ha chiuso dicendo che l'amministrazione intende anche affrontare il problema delle abitazioni occupate da chi non ne ha il diritto. Nel 2015 si pnesa di avviare una verifica attenta degli appartamenti occupati abusivamente e di controllare costantemente la permanenza dei requisiti degli assegnatari. «È al vaglio l'idea –ha detto – la formazione di una squadra, anche attraverso l'ausilio della polizia municipale, che possa fare questo tipo di controlli».