Le Paoline con il Banco Editoriale per i piccoli colpiti da tumori

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  La casa editrice Paoline, in collaborazione con la FIAGOP Onlus (Federazione Italiana Associazioni Genitori Oncoematologia Pediatrica), organizza l’iniziativa BANCO EDITORIALE, che si svolgerà in tutte le Librerie Paoline del territorio nazionale dal 27 novembre al 6 dicembre 2014 (clicca qui per vedere dove siamo).

   Si tratta di un’iniziativa di solidarietà che si ispira al più famoso “Banco Alimentare” e che consiste nell’acquisto di libri che vengono poi donati ad associazioni di volontariato o a sostegno di realtà disagiate. Entrando nelle librerie Paoline nel suddetto periodo, si potranno acquistare libri da lasciare in libreria, che saranno consegnati alla FIAGOP, e quindi a tutte le associazioni a lei federate.

   La casa editrice s’impegna a donare direttamente alla FIAGOP, in più, un numero di libri pari a quelli già raccolti attraverso l’acquisto dei singoli utenti (utenti che godranno, inoltre, di uno sconto del 10 per cento). Chi è la FIAGOP? È una Federazione di trenta Associazioni Onlus, presenti in quasi tutte le regioni italiane, fondate e gestite da genitori di bambini colpiti da tumori o leucemia.

  La loro missione è quella di sostenere i piccoli pazienti e la loro famiglia, offrendo i servizi necessari per affrontare nel miglior modo possibile la malattia e tutelare i loro diritti. La natura stessa di queste organizzazioni è garanzia di un forte impegno nei confronti della causa per cui operano; la loro attività è svolta in gran parte presso gli ospedali di riferimento.

   Come Federazione, la FIAGOP si pone l’obiettivo di creare sinergie tra le varie associazioni e assicurare una rappresentanza istituzionale sia a livello nazionale che internazionale presso Enti pubblici e privati allo scopo di risolvere le carenze nell’ambito dell'oncoematologia pediatrica italiana. Per la casa editrice Paoline, il Banco editoriale s’inserisce all’interno delle tante iniziative legate al Centenario della Famiglia Paolina e vuole essere un segno di solidarietà verso una di quelle “periferie esistenziali” più volte indicate da papa Francesco come “territorio” verso cui muoversi e di cui prendersi cura.