Suicida un sacerdote: ricattato da un rumeno con il quale aveva avuto rapporti sessuali

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  Una storia brutta, pesante da capire, orribile perchè frutto del ricatto utilizzato da colui che può essere considerato il mandante del suicidio di un sacerdote di Perugia.

   Una storia che ripropone, una delle tante, migliaia, il vincolo del voto di castità imposto agli uomini della chiesa che determina situazioni spesso incontrollabili, un percorso contorto, debolezze esistenziali, aberrazioni, ma anche un vero e proprio calvario per i protagonisti, un inferno in terra.

  Il sacerdote era sottoposto a un costante ricatto da parte di un romeno con il quale aveva avuto rapporti sessuali. Debolezze, situazioni particolari, ma sempre problemi strettamente personali. Il ricatto era secondo clichè: soldi, l'ultima richiesta era di 4 mila euro.

   Il sacerdote è sconvolto, non soltanto per i soldi, ma anche perchè aveva capito che quel ricatto, rendere pubbliche alcune foto intime tra i due, sarebbe andato avanti per tutta la vita. Un travaglio sconvolgente ,giorni di angoscia, la paura, la sua famiglia, i superiori della curia, troppo. Meglio la morte.

   E così avviene: i carabinieri lo trovano privo di vita nella sua abitazione, dalle prime risultanze delle forze dell'ordine giunge la conferma del suicidio. Il ricattatore è individuato e fermato, i militari risalgono a lui grazie alla denuncia dello stesso sacerdote che poco prima di togliersi la vita aveva segnalato agli uomini dell'Arma la sua terribile situazione.