Dramma della disperazione a Cagliari: una donna di 34 anni si getta dal quinto piano con le due bambine

Cagliari, Sardegna
  Un gesto disperato che poteva provocare una tragedia di proporzioni orribili : la vita di una donna di 34 anni e di due bambine, una di 4 anni e l'altra di soli 9 mesi.

   Il gesto disperato è giustificato da un biglietto che la donna ha lasciato in un albergo cagliaritano dove aveva prenotato una stanza "Sono stanca di vivere".

  Biglietto adagiato su un tavolino prima di uscire sul terrazzo, salire su una sedia insieme alle sue bambine e lasciarsi cadere nel vuoto. Un volo di una quindicina di metri che sarebbe stato letale per tutte e tre le vittime di questa mancata tragedia se una tettoia non avesse attenuato la caduta sul marciapiede sottostante. La donna è ricoverata in prognosi riservata, ricoverate anche le due piccole che non sarebbero in pericolo di vita.

  Parlare di miracolo potrebbe sembrare eccessivo, fuorviante, ma c'è del miracoloso nel fatto che tre esseri umani sono ancora in vita. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, diverse unita del 118, i vigili del fuoco. Ad accorgersi del fatto è stato un dipendente dell'albergo la cui attenzione è stata richiamata da un rumore sordo proveniente dall'esterno e dal piano delle piccole a terra.

   Da una prima ricostruzione delle ragioni che hanno portato al gesto disperato di una madre, ci sarebbero problemi di natura economica, pesanti, terribili, insopportabili.

  La società che si è costruita oggi non da scampo. In Sicilia, per fare un esempio delle drammatiche contraddizioni di un Paese che non trova equilibrio e giustizia sociale, il segretario generale del consiglio regionale guadagna 300 mila euro all'anno, quasi 1.600 euro al giorno.

   E sempre in Sicilia la Regione ha detto di no alle richieste di assistenza che giungevano da 180 mila famiglie sotto il limite della soglia di povertà. Utilizziamo l'esempio siciliano perchè è notizia di oggi, ma non si può nascondere che analoghi episodi non mancano in Sardegna, come nel caso delle corpose liquidazioni dei vitalizi degli onorevoli regionali.