“Apprezziamo la reintroduzione del tax credit, ma su locazioni brevi e
imposta di soggiorno ancora non ci siamo”. Con queste parole il
presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, commenta il testo del
disegno di legge collegato in materia di imprese culturali e turismo
che il Consiglio dei ministri si appresta a varare.
"La disciplina delle locazioni brevi - afferma Bocca - è trattata in
modo insufficiente: viene qualificato come imprenditore il soggetto
che gestisce più di "tre unità immobiliari" (definizione ambigua, che
può includere anche interi fabbricati) e si trascura di considerare il
cuore del problema, cioè di stabilire una soglia minima di durata del
soggiorno al di sotto della quale la fornitura dell'alloggio non può
essere contrabbandata per attività di locazione ma deve essere
inquadrata in una delle categorie previste per l'attività di tipo
ricettivo (ad esempio: bed and breakfast, affittacamere, case e
appartamenti per vacanze, etc.)."
"Leggiamo inoltre che si prevede di estendere l’imposta di soggiorno a
tutti i comuni e di elevarne l’importo, a seconda dei casi, sino al
dieci o al venti per cento del prezzo del pernottamento. Ciò significa
che in alcuni casi le imposte indirette che gravano sul prezzo degli
alberghi potrebbero triplicarsi (oggi l’IVA è al 10%, domani il totale
delle due imposte potrà arrivare al 30%)."
“Positiva invece la riattivazione del credito d’imposta per la
riqualificazione delle strutture ricettive, sia pur in un quadro di
risorse esigue. E’ un bene che questo strumento venga reso strutturale
e ci auguriamo che la dotazione finanziaria venga irrobustita, anche
attingendo al gettito dell’imposta di soggiorno, che deve servire
soprattutto per migliorare la qualità dell’offerta turistica.
"Le nostre imprese - conclude Bocca - stanno attraversando un periodo
difficile, che recentemente si è ingarbugliato ulteriormente a causa
del fallimento di Thomas Cook, dell'acqua alta a Venezia e del Corona
virus. Confidiamo che il Consiglio dei ministri ne tenga conto ed
inverta la rotta, adottando misure che riducano la pressione fiscale e
contrastino con efficacia l’abusivismo dilagante, e rimaniamo a
disposizione del Governo e del Parlamento per contribuire alla
definizione di una disciplina di effettivo sostegno allo sviluppo del
settore."